Con il “secondo step” di ieri nei 28 circoli che non avevano votato domenica 12 si sono concluse le operazioni di voto per il congresso provinciale del Pd di Napoli. Il partito provinciale ha inviato garanti per seguire le operazioni di voto in tutti i circoli, tra loro anche Diego Venanzoni e Gianfranco Wurzburger.«”Non mi risultano – spiega il segretario provinciale uscente Venanzio Carpentieri – situazioni di confusione in nessun circolo. Le votazioni si sono concluse alle 13». Nel pomeriggio si è riunita nella sede del Pd di Napoli la commissione per il congresso presieduta dal garante inviato da Roma, il parlamentare Alberto Losacco, che ha aperto i plichi con i verbali dei circa 100 circoli che hanno votato il 12 per cominciare il conteggio dei voti. Nei circoli che sono andati al voto ieri, invece, è partito o scrutinio, per poi inviare a loro volta i verbali a Napoli. Il risultato ufficiale – appare scontata la vittoria di Massimo Costa – nella tarda serata di ieri. Oltre a Costa, candidato degli ex Dc, erano in lizza Nicola Oddati per gli ex Ds e Tommaso Ederoclite per il Comitato 30. Sul congresso provinciale pende il ricorso presentato da Oddati venerdì mattina al Tribunale di Napoli, per chiederne la sospensione.
Costa già volta pagina
«Sono state settimane dure, ma anche molto belle grazie dall’entusiasmo che ho visto in ogni incontro fatto nei vari circoli – ha commentato Massimo Costa su Facebook pochi minuti dopo la chiusura delle urne – Oggi si completano le operazioni di voto: i segretari e i militanti hanno dimostrato che la partecipazione e l’interesse del partito va oltre ogni cosa. Dalle istanze che ogni militante mi ha consegnato nei circoli in cui sono stato, da ciò che ancora di buono c’è nel partito democratico, dalla volontà di cambiamento che ho avvertito tra gli iscritti, da qui si deve ripartire. Io sono pronto. Qualunque sia l’esito di questo voto».
Oddati boccia il garante
«Non voglio infierire. I dati di oggi, che hanno visto al voto nemmeno l’otto per cento degli aventi diritto, sono un giudizio severissimo sull’operato del garante e di chi ha voluto perpetuare la sciocchezza di un congresso illegittimo» ha affermato Nicola Oddati commentando i primi dati forniti dai suoi rappresentanti di lista, che indicano una bassissima affluenza nei 28 seggi per la seconda fase del congresso provinciale. Dati definiti da Oddati «una pietra tombale». «Ancora una volta – aggiunge l’esponente dem – vi dico: fermatevi. Controlliamo la platea, certifichiamola, includiamo gli iscritti 2017 che hanno diritto al voto e fissiamo la data di un congresso vero. Consentiamo al Pd di recuperare la sua credibilità».
I numeri del flop
Fa eco a Oddati uno dei suoi sostenitori, il consigliere regionale della Campania Antonio Marciano: «La conclusione con una scarsissima affluenza di due giornate di voto è la rappresentazione della debolezza organizzativa e politica del Pd napoletano. Se forzi la mano nel congresso, come ha fatto una parte del partito, o dimostri che porti a votare quel 70% che hai raccontato a Roma oppure non si capisce cosa stai facendo». Dai dati forniti dai rappresentanti di seggio dei sostenitori di Oddati, infatti, l’affluenza è stata piuttosto bassa in molti seggi. A Napoli avrebbero votato 17 iscritti su 350 a Soccavo, 5 su 157 all’Arenella, 15 su 112 all’Avvocata, 3 su 342 a San Giovanni a Teduccio e 34 su 314 al Vomero, secondo i dati forniti dallo staff degli ex Ds. Tra gli altri seggi con bassa affluenza spiccano, riportano dall’entourage di Oddati, Castellammare con 88 votanti su 1.022 iscritti, Sant’Antonio Abate 0 su 50, San Gennaro Vesuviano 3 su 90, Carbonara di Nola 0 su 62, Vico Equense 42 su 120.