La trasmissione Il Castello delle Cerimonie incassa un finanziamento regionale di quasi 80mila euro: è polemica. Più che sull’importo concesso, secondo un bando pubblico, a scatenare il putiferio è il luogo delle riprese del programma trasmesso sul canale RealTime e girato interamente presso il Grand Hotel la Sonrisa di Sant’Antonio Abate. «Un polverone che non ci appartiene. La società la Sonrisa non ha ricevuto neanche un centesimo da parte della Regione Campania. I fondi sono andati alla produzione non certo a noi». A chiarire immediatamente la posizione è Matteo Giordano, braccio destro del compianto Boss delle cerimonie e marito di Imma Polese, erede del patriarca deceduto un anno fa. A scatenare la bufera sui social è stato il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli dei Verdi, indignato per la decisione della Film Commission. «Sarebbe veramente assurdo che soldi pubblici dei campani andassero a finanziare un programma televisivo che porta nelle case degli italiani il peggio del trash, dando un’immagine distorta e non veritiera della vera napoletanità che non ha nulla a che fare con quello che succede in quelle feste organizzate a La Sonrisa» ha detto Borrelli per il quale «qualora, nella risposta alla mia interrogazione, fosse confermato che quei quasi 80mila euro sono serviti a finanziare quella trasmissione, chiederò la revoca immediata del finanziamento e che quei soldi vadano a un prodotto che documenti la vera Napoli e i veri napoletani». Pronta la risposta del regista Raffaele Brunetti che ha curato i format: il Boss delle cerimonie e Il Castello delle cerimonie. «Le polemiche ci danno maggiore visibilità e questo va a nostro vantaggio. Così come accaduto per le prime puntate del Boss delle cerimonie, altamente contestato poi diventato un programma con uno share in crescendo. Abbiamo partecipato al bando pubblico attenendoci al regolamento e il nostro progetto è stato valutato con un totale di 74 punti, 4 in più rispetto al massimale per ottenere il finanziamento. L’investimento economico in Campania pari al 250%, la valorizzazione della Regione erano tra le caratteristiche poste nel bando. Ciò ha permesso un maggior stimolo dell’imprenditoria e la possibilità data alle figure professionali campane. Infatti, la B&B Film si è avvalsa di professionisti campani. Purtroppo le critiche ci sono state e ci saranno sempre ma a dirla tutta ci hanno avvantaggiato fin dalla prima stagione del Boss delle cerimonie. Non credo assolutamente che il programma mostri un lato trash di Napoli. Si tratta di mettere a fuoco un modo più spettacolare di affrontare il matrimonio, quello napoletano appunto. E la formula piace ed è apprezzata in oltre 20 Paesi del mondo in cui la trasmissione è seguita. Ovviamente i fondi potenziano anche la qualità del lavoro fatto per la nuova seria de Il Castello delle cerimonie. Oggi si lavora di più e meglio». «Mi sono accorto che il consigliere regionale che ha innescato la polemica è il medesimo che lo aveva fatto in precedenza, unitamente a Gianni Simioli conduttore radiofonico. Ricordo che il signor Simioli in quella che adesso critica ha svolto serate e quanto altro. Colui che si erge a paladino del buon costume ha forse il dente avvelenato perché a la Sonrisa i suoi spettacoli non hanno avuto un seguito».