Ottantuno anni fa a Buenos Aires nasce Jorge Mario Bergoglio. La sua famiglia ha origini italiane, qualche anno prima era partita dal Piemonte.
A 21 anni deve fare i conti con una grave forma di polmonite che gli procura seri danni a un polmone (a quell’epoca le cure prevedevano solo interventi chirurgici). Perito chimico, ha lavorato anche come inserviente in una fabbrica e come buttafuori in un locale malfamato di Córdoba. Ha assaporato anche la magia di essere innamorato prima d’intraprendere la vita ecclesiastica.
Era il 1992 quando papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo ausiliare di Buenos Aires, cinque anni dopo diventa arcivescovo coadiutore di Buenos Aires e poi arcivescovo. Il 21 febbraio 2001 Giovanni Paolo II lo crea cardinale del titolo di San Roberto Bellarmino e dal 2005 al 2011 è a capo della Conferenza Episcopale Argentina.
La sera del 13 marzo 2013, al quinto scrutinio, viene eletto papa assumendo il nome di Francesco in onore di san Francesco d’Assisi. E’ il primo gesuita a diventare Papa ed il primo pontefice proveniente dal continente americano.
Le sue prime parole da Pontefice: «Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca (…) E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. (…)».