Dietro la revoca del 41 bis c’è un ricorso presentato, a nome del pregiudicato di Torre Annunziata, dall’avvocato Giovanni Tortora, difensore di Iapicca. Un ampio fascicolo che – secondo la tesi della difesa – dimostrerebbe l’assoluta assenza di legami (almeno attualmente) tra l’ex killer di Palazzo Fienga e ciò che resta dell’organizzazione criminale fondata da Valentino Gionta. A convincere i giudici del Tribunale di Sorveglianza, però, anche il comportamento da detenuto “modello” avuto da Iapicca nel corso di questi anni. L’ex sicario è, infatti, stato protagonista di un lungo percorso rieducativo, culminato nell’ingresso del 48enne all’interno di alcuni progetti di formazione e recupero. Dal lavoro come spazzino alle attività sociali. Tutto documentato, per raccontare la storia di un ex camorrista «cambiato» che però non ha mai deciso di collaborare con la giustizia. Elementi sufficienti, secondo i giudici, per disporre la revoca del 41 bis. Iapicca, che da oltre un anno era stato trasferito nel super carcere di Sassari, ha traslocato nel penitenziario di Catanzaro. Adesso potrà svolgere – senza problemi colloqui con i suoi parenti e potrà stare a contatto con gli altri detenuti.
CRONACA
24 febbraio 2018
Torre Annunziata. Revoca del 41 bis per Iapicca, il killer dei Gionta trasferito