Ercolano. Taglio del nastro per la versione 4.0 del museo archeologico virtuale: il Comune rilancia il Mav, ma resta l’incubo sicurezza per il polo della cultura di via IV Novembre. Con l’arrivo del mese di marzo ha riaperto al pubblico il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano nel suo nuovo allestimento 4.0 che ha previsto un radicale up-grade degli apparati tecnologici e una riqualificazione degli spazi museali nel suo complesso. In occasione del restyling del percorso museale, durante l’inaugurazione, il sito culturale è rimasto aperto al pubblico gratuitamente per consentire le speciali visite guidate in cui sono state illustrate i particolari del nuovo e avveneristico allestimento. Una nuova faccia in grado di garantire ulteriori attrattive per i turisti e i cittadini, pronti a farsi «travolgere» dalle bellezze del museo archeologico virtuale.
L’incubo sicurezza
Però, mentre l’ente di corso Resina ha fatto il possibile per modernizzare il sito culturale tramite i nuovi apparati tecnologici, continua a persistere l’incubo sicurezza. Infatti nel progetto di rilancio non è stata trovata nessuna contromisura per scongiurare i repentini atti vandalici ai danni della struttura, come scritte selvagge con bombolette spray, graffiti disegnati con i pennarelli, panchine rotte e vetrate spaccate. Nonché un continuo sversamento selvaggio di rifiuti che incorniciano l’entrata alla cittadella della cultura. La delicata situazione sotto il profilo della sicurezza continua, dunque, a essere un nodo da sciogliere per la giunta targata Ciro Buonajuto che fu pronta a proporre e a votare favorevolmente – in un consiglio comunale del 2015 – una “gabbia” di contenimento per impedire, durante le ore notturne, di avvicinarsi al Mav. Nello specifico una sorta di rete di protezione installata intorno al perimetro dell’area museale. Un’idea partorita all’indomani delle innumerevoli lamentele da parte dei cittadini per lo stato dei luoghi che però non è mai stata messa in atto. Trovando oltretutto il disappunto dei consiglieri comunali delle minoranze dell’assise, pronte a ribadire che occorrerebbero delle telecamere poste intorno alla struttura con riconoscimento facciale per debellare il fenomeno vandali.
La difesa d’ufficio
In difesa dell’amministrazione comunale, il segretario del Partito Democratico, Piero Sabbarese: «Questo investimento portato avanti dal sindaco è già garanzia di sicurezza, non occorrono le sbarre o le forze armate. Serve sensibilizzare i cittadini con la bellezza». Il sogno del consigliere comunale, però, difficilmente trova conferma nella realtà dei fatti, perché negli ultimi anni i repentini danni al Mav sono stati sufficienti «sfregiarne» la facciata. Però, sicurezza a parte, l’amministrazione comunale ha messo in atto un altro provvedimento capace di spronare ulteriormente il turismo a Ercolano. «Complimenti alla Fondazione Cives e al direttore Ciro Cacciola per questo restyling che consente al Mav di rappresentare sempre più un’eccellenza del nostro territorio – afferma il sindaco Ciro Buonajuto -. Il fascino di un museo unico del suo genere ha certamente contribuito all’aumento di turisti che, in questi ultimi due anni, hanno visitato la nostra città». «Siamo soddisfatti che il Mav prosegua senza sosta l’opera d’innovazione che l’ha reso una struttura all’avanguardia nel mondo per la ricostruzione in 3d delle antiche città romane sepolte dall’eruzione del Vesuvio – dice l’assessore al Turismo Ivana Di Stasio -. Il restyling del museo amplia ulteriormente l’offerta culturale sul nostro territorio in un lavoro che vede la sinergia costante del Comune con la Direzione del Parco archeologico, la Fondazione Ente Ville Vesuviane ed il Parco Nazionale del Vesuvio». Insomma, più attrattive all’avanguardia al Mav, ma anche la solita scarsa sicurezza.