Sua figlia gli ha raccontato del suo inferno con un messaggino. Un semplice Whats App per ricostruire un inferno durato 5 lunghissimi anni. L’incubo di una bambina che avrebbe subito violenze sessuali dallo zio di suo padre. E’ una storia agghiacciante quella che riecheggia tra le pareti grigie del tribunale di Torre Annunziata. La storia di una ragazzina di appena 11 anni che sarebbe stata violentata dall’uomo che avrebbe dovuto accudirla.
Teatro di quell’inferno la periferia di Sant’Antonio Abate, una cittadina che si estende alle falde dei Monti Lattari. Dopo essersi trasferita al Nord assieme a sua madre, la ragazzina ha deciso di raccontare tutto. Lo ha fatto scrivendo un lungo post su Facebook, in cui ha aperto al mondo la sua anima. Facendo luce sui tormenti rimasti chiusi a chiave per anni in quella stanza buia. Per questa vicenda terribile il presunto orco – un pensionato di 80 anni – è a processo con l’accusa di abusi sessuali. Ieri l’ultimo capitolo della vicenda giudiziaria. Sul banco dei testimoni è salito il papà della ragazzina.