Arrivano nuove disposizioni da Bankitalia relativamente alla cessione del quinto dello stipendio o della pensione, finanziamento dedicato ai dipendenti pubblici e privati; non è la prima volta che succede: nel 2009 la Banca d’Italia era già intervenuta per evidenziare con fermezza alcune carenze di trasparenza nei confronti dei consumatori e nel 2011 era intervenuta per verificare che tutti gli operatori del settore si fossero adeguati, o fossero in fase di adeguamento, alle normative erogate.
I due precedenti richiami sembrano, però, non essere stati sufficienti, tant’è che lo scorso 19 gennaio si è svolto un incontro tra le associazioni di categoria (ABI, UFI e ASSOFIN), le autorità competenti (AGCM, IVASS) e alcuni componenti dell’Arbitrato Bancario Finanziario, all’interno del quale sono emerse quelle che sono state definite le 4 “criticità” del settore da risolvere.
La Cessione del quinto per dipendenti pubblici e privati è uno dei prestiti più richiesti (maggiori informazioni su http://www.calcoloprestito.org/guida/cessione-quinto-dipendenti-pubblici), in quanto facilmente ottenibile, viste le condizioni particolarmente favorevoli per gli istituti eroganti, che possono contare su una restituzione certa del capitale prestato. Ciò consente un’erogazione veloce e, soprattutto, una minore necessità di controllo sulla reputazione creditizia del richiedente; questo è il motivo principale per cui questo finanziamento e uno dei più richiesti, ma il rovescio della medaglia è che spesso gli istituti eroganti propongono prodotti finanziari che non sempre rispondono a quei criteri di trasparenza che sarebbero non solo auspicabili ma anche obbligatori.
Bankitalia è, dunque, scesa in campo sollecitando il mondo del credito al consumo a riflettere e a riorganizzare il settore, soprattutto relativamente alla concessione del credito, ai costi ad esso connessi, alla rete distributiva e all’informativa di trasparenza che deve essere consegnata al cliente finale.
Si spronano, quindi, gli operatori a porre una maggiore attenzione nella valutazione dell’esposizione finanziaria totale di chi richiede la Cessione, affinché risulti congrua con la capacità di restituzione, al fine di evitare casi di sovraindebitamento.
Altrettanta cura va posta ai costi accessori necessari per poter avere accesso al credito, come, ad esempio, la polizza assicurativa obbligatoria o le spese in caso di estinzione anticipata; tali costi devono essere indicati con chiarezza estrema e in modo sintetico e immediato sull’informativa che va consegnata al cliente, al fine di evitare spiacevoli sorprese “in corso d’opera”.
la tirata d’orecchie da parte di Bankitalia arriva anche sul fronte degli intermediari, che dovranno essere correttamente formati ed efficaci nell’illustrare ai potenziali clienti i vantaggi e gli svantaggi del prodotto finanziario che stanno offrendo; si incentivano, infine, operazioni di mistery shopping, al fine di verificare la soddisfazione della clientela ed eventualmente apportare modifiche ai propri prodotti.
Numerosi sono, quindi, gli elementi di riflessione che vengono messi in luce, nell’attesa delle linee guida da parte della stessa Bankitalia, con l’obiettivo finale di tutelare i consumatori e garantire loro la massima trasparenza.