Se l’amore diventa un incubo si vive nella paura che l’orco possa ucciderti. Sono tre i casi di violenza sulle donne venuti fuori nell’ultima settimana. Ma soltanto uno è stato denunciato ai carabinieri della Compagnia stabiese. Il timore di morire è forte. Un coltello puntato contro una donna e i tre bambini da un marito e padre padrone. Un flash che riporta, inevitabilmente, alla follia omicida e suicida del carabiniere Luigi Capasso che ferì la moglie e uccise le due figlie di 8 e 14 anni. Quel giorno a Cisterna di Latina l’uomo lasciò un segno indelebile, per un’ossessione con cui conviveva da tempo: la separazione dalla consorte. Ma al gesto estremo il carabinieri è arrivato dopo una scia di aggressioni ai danni della moglie, botte che la donna aveva denunciato prima di allontanare quell’uomo violento. E prima della tragedia di fine febbraio. Tre le vittime dei maltrattamenti tra le mura domestiche. Sono donne, giovani e mamme che rischiano la vita perché «credono di non poter essere protette una volta denunciati gli aguzzini». A chiarirlo è Carmen Iovine coordinatrice dell’associazione La Forza delle Donne, che ha raccolto le difficili storie avvenute tutte a Gragnano. «Si è ancora ciechi, nonostante fatti tanto gravi, da poter ammettere che c’è una vera e propria emergenza. Bisogna garantire protezione a queste donne che, spesso, non riescono a staccarsi dagli uomini violenti», spiega Carmen Iovine in cerca di un posto per attivare uno sportello per l’ascolto delle vittime di violenza.
CRONACA
18 marzo 2018
Gragnano. “Se mi lasci uccido te e i bimbi”, tre casi di maltrattamenti