«Violento e aggressivo in carcere». E’ così che il giudice del tribunale di Sorveglianza di Roma descrive il boss del clan Gionta, Umberto Onda. Uno dei principali vertici della cosca dei Valentini, nonostante la reclusione in cella ormai da anni, continua ad essere un personaggio da tenere sotto controllo, spietato e pericoloso. Un profilo che già era emerso in altre circostanze, quando nel 2016, ad esempio, aveva provato ad aggredire un secondino in cella o quando aveva tentato il suicidio perché esausto della detenzione ma che ora spunta, nero su bianco, nella relazione dei magistrati che sul reggente del sodalizio hanno tanto da scrivere. «Divenuto una figura di esempio per altri criminali» scrivono i giudici, fino ad evidenziare che «si comporta in modo violento ed aggressivo anche in carcere».
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