Le lacrime di Vincenzo Di Massa hanno detto tanto. Di gioia per la squadra di calcio che vince ma anche di dolore per essere lontano dalla terra nativa: Gragnano. Un’immagine che stride nel Terzo Millennio dove il volto dell’immigrazione è erroneamente dipinto di nero. «Non mi aspettavo un’onda mediatica così forte, non sono abituato. Mi fa piacere pensare che le mie lacrime hanno suscitato dei sentimenti nelle persone che hanno visto il mio volto inquadrato dalle telecamere di Sky. D’altronde è lo specchio di ciò che stavo provando in quel momento. Sono un ragazzo che usa i social prettamente per pochi momenti. Il Napoli mio infinito ed eterno amore è uno di quelli, quindi non credevo che il video divenisse virale.
La mia reazione è stata del tutto naturale e quelle lacrime sono venute giù per le emozioni che il Napoli continua a darmi – racconta Vincenzo Di Massa, fuori lo Stadium di Torino – Avevo sognato quel gol, anzi credevo riuscisse a segnarlo Milik. Poco prima del 90° mia moglie che era con me allo stadio mi ha chiesto di abbracciarla. Un gesto che, per scaramanzia, non facciamo mai durante le partite. Ma istintivamente l’ho fatto e ho sentito un boato. Koulibaly ha fatto il miracolo». Caposettore di un’azienda produttrice di compressori, Vincenzo Di Massa è emigrato a Torino nell’98 e ha sposato una gragnanese doc, ma nata al Nord. «Vengo spesso a Gragnano perché lì è rimasta tutta la mia famiglia e anche buona parte dei parenti di mia moglie. Per lavoro sono dovuto andare via ma con me ho portato tutte le tradizioni della mia terra. Sicuramente c’è tanta differenza tra Nord e Sud. In determinati ambienti provenire dalla Campania diventa motivo di distacco – replica Vincenzo Di Massa tifoso napoletano trapiantato a Torino – Ancor peggio confrontarsi con i tifosi della Juventus. Per esempio alla vigilia del match Juventus- Real Madrid si discuteva della precedente “impresa” della Roma che era riuscita a sconfiggere il Barcellona. E’ stato deludente sentire il commento “l’unica impresa della Roma è stata quando la tifoseria giallorossa ha offeso i tifosi napoletani a piazza del Popolo”. Sono convinto che oltre all’ignoranza c’è una buona base di invidia per lo spirito che contraddistingue i popoli del Mezzogiorno».