La scelta di puntare sul rito abbreviato – in modo da strappare lo sconto di un terzo della pena – potrebbe non essere sufficiente a evitare l’ergastolo. Perché Antonio Ascione – il pizzaiolo di 44 anni capace di massacrare con 5 pugnalate l’ex moglie Mariarca Mennella – aveva già minacciato di morte la madre dei suoi due figli. Arrivando a puntare un coltello alla gola della trentottenne originaria di via XX Settembre. Un agghiacciante «precedente» alla base della decisione del pubblico ministero Raffaele Incardona della procura di Venezia – il femminicidio avvenne a Musile di Piave, dove la coppia si era trasferita in cerca di fortuna – di contestare all’assassino, insieme all’accusa di omicidio volontario con aggravanti, il reato di minacce di morte. Pesanti capi d’imputazione di cui l’ex pizzaiolo di Ercolano dovrà rispondere il prossimo 4 giugno davanti al gup Massimo Vicinanza del tribunale di Venezia.
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