Ci sono troppi indizi che coincidono e non lasciano pensare a nulla di buono. Il ritrovamento di due pistole, a distanza di pochi giorni dalla scoperta del fucile a pompa, non può essere soltanto il frutto di coincidenze. Lo sanno bene le forze dell’ordine che stanno assediando senza sosta il Piano Napoli di via Settetermini. Il quartiere di edilizia popolare, costruito per i terremotati dell’80, somiglia sempre di più ad una polveriera. Una pentola a pressione che potrebbe saltare da un momento all’altro. Perché nonostante il traffico di stupefacenti sia diminuito drasticamente negli ultimi anni, grazie agli arresti eccellenti e alle condanne di capi e gregari, la verità che la camorra non se n’è mai andata. Da quelle parti il silenzio fa più paura delle pistolettate, vere o presunte, o delle sirene spiegate delle forze dell’ordine. Si tratta di ipotesi rispetto ad episodi dai quali emerge una tensione ancora più palpabile nei giorni scorsi. Ad oggi, invece, i fatti dicono che sono stati rivenute ben tre armi da fuoco, che ci sono state altrettante operazioni dei carabinieri e della guardia di finanza, il tutto nel giro di una settimana.
Pasquale Malvone