Respirava anche dopo la morte un anziano di Torre Annunziata. Non si tratta di una miracolosa resurrezione, è semplicemente una delle tante storie assurde inserite nel fascicolo d’inchiesta che è stato consegnato negli uffici della Procura torrese. Ce ne sono decine di storie, e messe insieme hanno dato la possibilità agli uomini della Guardia di Finanza di ricostruire l’ennesima maxi-truffa delle ricette mediche ideata a danno del sistema sanitario nazionale. Al momento ci sono 23 medici iscritti nel registro degli indagati, e ci sono anche tre farmacie nell’area torrese e boschese nelle quali i militari si sono presentati acquisendo atti e documenti utili per accertare le responsabilità dei titolari. Il centro del raggiro sarebbe stato localizzato tra Boscoreale e Boscotrecase, ma è possibile che i ricettari venivano compilati anche in altre farmacie ai piedi del Vesuvio. Il sistema era semplice: le ricette mediche venivano riempite utilizzando i codici fiscali di pazienti che in vita godevano dell’esenzione del ticket sanitario. Una truffa sulla quale si è chiusa soltanto la prima parte delle indagini, e sulla quale ancora lavorano le fiamme gialle di Torre Annunziata per valutare ulteriori responsabilità che potrebbero essere addebitate ad altri medici, ad altri farmacisti, oppure a familiari dei pazienti defunti i cui dati anagrafici sono stati utilizzati per ottenere le esenzioni.
CRONACA, Torre Annunziata
3 giugno 2018
Il morto che respirava e i fantasmi in cura termale