Torre del Greco. Sono stati «sguinzagliati» su tutto il territorio cittadino per stanare gli incivili del sacchetto selvaggio e garantire il rispetto dell’ordinanza – firmata a dicembre del 2017 dall’ex commissario straordinario Giacomo Barbato e rilanciata a inizio agosto 2018 dal sindaco Giovanni Palomba – relativa ai nuovi orari di conferimento dei rifiuti all’interno degli «ecopunti della vergogna». Ma, a dispetto dell’emergenza igienico-ambientale scoppiata all’ombra del Vesuvio, gli ispettori Nu del Comune incaricati di controllare – insieme ai vigili urbani guidati dal comandante Salvatore Visone – non sembrano particolarmente «attenti» alle cattive abitudini dei cittadini indisciplinati. Così le ronde organizzate per scoraggiare i contribuenti a sversare l’immondizia nelle isole ecologiche fuori dagli orari consentiti rischiano di diventare l’ennesima farsa di un’estate di fuoco sotto il profilo dell’igiene urbana. Con inevitabili strascichi politici e polemiche social.
Il giro a vuoto negli ecopunti
Come documentato da Metropolis Quotidiano, i controlli – in teoria – vengono effettuati regolarmente. Intorno a mezzogiorno un’auto di servizio del settore Nu del Comune con due ispettori a bordo comincia il tour degli ecopunti: si parte dalla storica pinetina di Enrico De Nicola trasformata in discarica dalla precedente amministrazione comunale targata Ciro Borriello. All’arrivo degli ispettori Nu ci sono due automobilisti: il primo sversa indisturbato sacchetti di ogni genere, il secondo «ruba» sedie rotte e pezzi di mobili dalla catasta degli ingombranti. Le guardie ambientali non solo non sanzionato i trasgressori, ma – completato il giro dell’ecopunto – si allontanano senza neanche un «richiamo verbale» agli incivili. Stessa scena all’interno del parcheggio Bottazzi, frequentato a ogni ora del giorno da cittadini pronti a gettare l’immondizia di casa. Quando arrivano le guardie ambientali c’è una donna indaffarata a scaricare i rifiuti dalla propria auto: un rapido sguardo, poi il dietrofront e l’uscita dal lato in cui – sempre in teoria – c’è il divieto d’accesso su via Guglielmo Marconi. La «chicca finale» arriva in via Cimaglia, dove gli ispettori Nu sorprendono un uomo alla guida di una Fiat Panda pronto a lanciare i suoi sacchetti nei maxi-cassoni. Gli sguardi si incrociano, poi le guardie ambientali parcheggiano a pochi metri di distanza e ignorano lo sversamento fuorilegge. Niente multe – le sanzioni devono essere elevate in presenza di agenti di polizia municipale – ma neanche un «invito» a rispettare le vigenti disposizioni in materia di deposito dei rifiuti. Come se il problema non riguardasse il settore Nu.
La passeggiata dei disastri
Se le isole ecologiche sono praticamente abbandonate al proprio destino, il resto della città non «brilla» in pulizia. Anzi. Particolarmente disastrosa la situazione lungo la passeggiata porto-Scala, il fiore all’occhiello da un milione di euro realizzata con i fondi Più Europa. I cestini per l’immondizia non vengono svuotati da circa dieci giorni e l’area sport si è trasformata in una mini-discarica, mentre i bambini sono costretti a giocare tra cartacce e bottiglie di birra abbandonate proprio ai piedi delle giostrine. Con inevitabili rischi per i piccini.
La discarica Cento Fontane
Sempre in zona porto è spuntata una nuova discarica di ingombranti, con una pila talmente alta da arrivare a sfiorare il ponte delle Ferrovie dello Stato. Uno scenario raccapricciante, proprio a due passi dallo storico monumento delle Cento Fontane. «Abbiamo segnalato l’emergenza al Comune, ma nessuno è intervenuto», la denuncia degli abitanti del quartiere. Del resto, come accaduto in diversi rioni della città.