Sono gravi ma stazionarie le condizioni dei due figli di Rita Recchione, la donna di 65 anni morta nell’esplosione dell’appartamento dal quale doveva essere sfrattata a Napoli. Il figlio, di 34 anni – secondo il racconto dei vicini – aveva piu’ volte minacciato di far saltare in aria l’abitazione al terzo piano di via Don Minzoni, nel dedalo di vicoli dei Quartieri Spagnoli, a ridosso della centrale via Toledo se si fosse concretizzata l’ipotesi dello sfratto da parte del proprietario. Ieri, quando e’ andato via l’ufficiale giudiziario che ha confermato l’ingiunzione ma ha rimandato lo sfratto al 12 ottobre prossimo – sempre secondo quanto riferito dai vicini di casa – avrebbe attuato il suo proposito prima incendiando le tapparelle del bagno (fatto questo che ha fatto intervenire sul posto i vigili del fuoco) e poi facendo esplodere la ‘bomba’ artigianale. Forse una bomboletta di gas da campeggio tenuta in un secchio e cosparsa di alcol. Nell’esplosione e’ morta Rita, la mamma separata dal marito che fino a poco tempo riusciva con un lavoro da badante a portare avanti la famiglia e che ora, senza lavoro, non riusciva piu’ a pagare il fitto. Povera ma molto dignitosa, come hanno raccontato quelli che la conoscevano, tanto – secondo quanto si e’ appreso – da nascondere la sua situazione di indigente anche ai servizi sociali del Comune. Feriti gravemente nello scoppio l’uomo e la sorella, disabile, in maniera piu’ leggera un ragazzo di 14 anni che si trovava in strada, colpito da schegge e calcinacci. L’esplosione ha provocato l’evacuazione dello stabile, nel quale vivevano 29 persone.
CRONACA, Napoli
18 settembre 2018
Bomba per evitare lo sfratto ai Quartieri Spagnoli, stazionarie le condizioni dei feriti