Doveva presentarsi in tribunale, davanti al giudice di pace di Torre Annunziata. Doveva raccontare di quell’incidente in cui era rimasto coinvolto, qualche mese prima, a Boscoreale. Un impatto che aveva visto protagonista la sua Fiat Panda agli inizi di luglio del 2017. Ma in aula, quel 72enne di Palma Campania non si è mai presentato. No, non si tratta di un difetto di notifica e nemmeno di un improvviso impedimento. L’automobilista “fantasma”, infatti, è morto a maggio del 2016. Cioè sei mesi prima di quel presunto incidente per il quale era in corso una causa di risarcimento danni a suo nome.E’ uno degli incredibili retroscena dell’inchiesta “toghe sporche”, la mega- indagine coordinata dalla procura di Roma e messa in piedi dalla guardia di finanza di Torre Annunziata, che giovedì scorso ha portato all’arresto di 23 persone (18 in carcere e 5 ai domiciliari). In manette sono finiti tre giudici di pace, avvocati, periti, consulenti e anche esponenti delle forze dell’ordine. Sono accusati, a vario titolo, di corruzione in atti giudiziari, truffa e rivelazione di segreto d’ufficio.
Castellammare, CRONACA
4 ottobre 2018
Toghe sporche. Sentenze comprate «La cricca dei corrotti usava anche i morti»