Torre del Greco. A sei mesi dal boom di voti registrato alle politiche di marzo – la bellezza di 23.000 preferenze, grazie a cui Luigi Gallo ha staccato il biglietto bis per Roma – la «luna di miele» tra i risparmiatori della Deiulemar compagnia di navigazione e il Movimento 5 Stelle rischia di naufragare davanti al silenzio dei vertici grillini sul «grande crac» all’ombra del Vesuvio. Una vicenda utilizzata in campagna elettorale come un grimaldello per catalizzare le attenzioni delle 13.000 famiglie di risparmiatori mandati gambe all’aria dagli armatori-vampiri e poi rinchiusa rapidamente in un cassetto.
Con buona pace della commissione d’inchiesta promessa a marzo e delle successive rassicurazioni alle vittime della cosiddetta Parmalat del Mare. Non a caso, già a fine settembre si erano diffusi i primi malumori tra gli ex obbligazionisti, delusi dalla mancata attenzione del governo. E a nulla è servito l’incontro chiarificatore organizzato presso lo spazio a cinque stelle di vico Abolitomonte – incontro a cui Luigi Gallo non si è neanche presentato per un confronto con i «suoi» cittadini – in cui l’ex consigliere comunale Ludovico D’Elia ha provato a illustrare le iniziative portate avanti dai pentastellati a Roma.
Non a caso, in vari blog di riferimento sono comparsi inviti «a riprendere la via maestra che porta a pensare solo al recupero dei nostri soldi e a non seguire imbonitori politici». Un invito chiaro e diretto, accompagnato da un eloquente messaggio: «Sono tutti amici, fino a quando fai comodo». Insomma, la «luna di miele» sembrerebbe agli sgoccioli.