Napoli – Nicotina liquida di contrabbando, proveniente da laboratori cinesi non meglio identificati, potenzialmente tossica e commercializzata in modo da mettere in atto una maxi evasione. E’ quanto hanno scoperto i finanzieri del Nucleo di Polizia economica finanziaria di Napoli che hanno bloccato il traffico nel settore del mercato delle “sigarette elettroniche” e dei “liquidi da svapo”. L’imposta di consumo sottratta all’Erario sarebbe di oltre 1 milione di euro. Il settore è quello delle “e-cig” (le sigarette elettroniche), sottoposto in Italia a una rigorosa normativa fiscale riguardante i cosiddetti “prodotti da inalazione senza combustione”, commercializzati nella classica confezione da 10 ml contenente sostanze liquide e nicotina, “svapata” tramite dispositivi elettronici. Per ogni ml di prodotto, in diverse concentrazioni, l’imposta sulla produzione e sui consumi da versare all’erario è pari a 0,3976 euro. Ed è proprio la nicotina, principio attivo indispensabile a rendere lo svapo simile alla sigaretta tradizionale, a essere di difficile reperimento sul mercato e di elevato valore di acquisto. Il suo prezzo si aggira normalmente attorno a circa 500/600 euro al litro.
La Guardia di Finanza ha scoperto un ingegnoso e fraudolento meccanismo di acquisto della nicotina liquida pura e di rivendita del prodotto finito che – partendo da due opifici di Melito di Napoli, di cui uno “occulto” e addirittura sprovvisto della licenza doganale prevista per la lavorazione dei prodotti liquidi da svapo con ben 26 lavoratori completamente “in nero” – era destinato a tutto il mercato europeo. Al fine di aggirare i controlli doganali, la sostanza potenzialmente tossica – in totale circa 36 litri utili a produrre almeno 200.000 boccette di prodotto – veniva acquistata dalla Cina a circa 50/60 euro al litro con falsa documentazione riportante l’indicazione di prodotti diversi (generici “olii essenziali”) dalla materia prima in questione.