Torre del Greco. Una festa a metà, ma a costo pieno. Archiviata l’edizione 2018 della tradizionale processione dell’Immacolata, non si spengono i malumori legati alle celebrazioni «agrodolci» andate in scena all’ombra del Vesuvio: l’uscita «forzata» del carro trionfale e la fine anticipata del corteo religioso – provocata dal rischio pioggia, già caduta sulla statua della Madonna all’altezza di piazza Martiri d’Africa – aggiungono ulteriore «pepe» alle polemiche legate ai costi dell’evento dell’anno a Torre del Greco.
Sì, perché – complici le manifestazioni per la prima festa di san Vincenzo Romano – la processione «a scartamento ridotto» del 2018 è costata come mai in passato alle casse del Comune. Lo scorso 26 novembre, infatti, don Giosué Lombardo – parroco della basilica di Santa Croce – aveva trasmesso all’ente di palazzo Baronale un preventivo da 18.500 euro per chiedere un contributo all’amministrazione comunale guidata dal «sindaco delle cerimonie» Giovanni Palomba.
Una richiesta-record, capace di spiazzare la carovana del buongoverno guidata dallo storico figlioccio della Dc: in base alle spese del passato, infatti, il Comune aveva messo da parte la somma di 12.000 euro per il canonico finanziamento in favore della Chiesa Madre della città «a sostegno dell’intera celebrazione». Davanti al preventivo arrivato da piazza Santa Croce – legato sia all’Immacolata sia alle iniziative religiose promosse in onore di san Vincenzo Romano – la squadra di governo cittadino è stata costretta a mettere nuovamente mano alle casse del Comune – già alleggerite di 17.000 euro per finanziare il noleggio di barriere anti-panico e new jersey per il piano-sicurezza – e a recuperare ulteriori 5.000 euro per arrivare a quota 17.000 euro da «girare» alla basilica di Santa Croce.
Un modo per finanziare «adeguatamente» la processione con cui «un carro trionfale con la statua dell’Immacolata – si legge nella relazione istruttoria firmata dal dirigente del servizio eventi e cultura, Luisa Sorrentino – viene trasportato da centinaia di devoti per le strade cittadine». Una somma stanziata per l’intero corteo, ma utilizzata solo per metà festa. Senza possibilità di rimborso, ennesima beffa – stavolta, squisitamente economica – di una processione dell’Immacolata dal sapore decisamente «agrodolce».