Neanche gli arresti, negli anni, sono bastati a interrompere quel flusso di soldi che gli imprenditori versavano nelle casse del clan D’Alessandro. Il timore di ritorsioni è sempre stato forte e quando uno degli affiliati finiva dietro le sbarre, c’era addirittura chi si presentava al cospetto delle mogli dei boss per consegnare i soldi richiesti dalla camorra. E’ uno dei dettagli che emerge dai verbali del pentito Renato Cavaliere. Poco dopo il suo arresto, prima che decidesse di collaborare con la giustizia, un imprenditore bussò alla porta di casa sua e consegnò alla moglie 50mila euro. «Non l’ho mai voluta coinvolgere nelle mie cose e non sapeva che quei soldi provenivano da un’estorsione», specifica l’ex killer di Scanzano. Che poi ricostruisce anche di quale estorsione si tratta
CASTELLAMMARE, CRONACA
27 dicembre 2018
Castellammare. Il pentito Cavaliere: “Pagano le estorsioni nonostante gli arresti”