Torre del Greco. A partire dal giorno dell’insediamento a palazzo Baronale, non sono mai riusciti a fare «sentire» la propria presenza. Nè in termini di iniziative – in qualità di consiglieri comunali di maggioranza – finalizzate a rilanciare e valorizzare la città né in termini di critiche costruttive, come esponenti dell’opposizione, alla sgangherata e inconcludente coalizione uscita vincitrice dal ballottaggio del 24 giugno. Eppure, la «casta dei fantasmi» pesa ugualmente come un macigno sulle casse dell’ente di palazzo Baronale. Perché cambiano gli schieramenti tra gli scranni del municipio, ma non cambia la corsa ai gettoni di presenza riconosciuti per la partecipazione alle sedute della commissioni consiliari: così – a partire dal mese di agosto e fino al mese di novembre – i 24 esponenti di maggioranza e opposizione sono costati la bellezza di 44.715 euro. Soldi pubblici letteralmente gettati al vento, alla luce dei risultati incontestabilmente negativi registrati dall’amministrazione comunale guidata da Giovanni Palomba.
Il trio di stacanovisti
A guidare la speciale «classifica» degli onnipresenti in municipio ci sono due new entry e la confermatissima Annalaura Guarino, la figlia d’arte alla seconda esperienza in Comune. Insieme alla baby politica, a collezionare la bellezza di 78 presenze – equivalenti a un costo di 2.536,50 euro per le casse dell’ente di largo Plebiscito – ci sono il debuttante Pasquale Gramegna e la pasionaria Carmela Pomposo, entrambi inizialmente eletti con la lista Insieme per la città di Alfonso Ascione e poi «trasportati» dall’ex parcheggiatore Salvatore Antifono nella civica La Svolta di Ciro Piccirillo. Non solo: all’appariscente transfuga della maggioranza, il Comune ha dovuto riconoscere a Carmela Pomposo – vista la residenza a Caserta – ulteriori 2.163 euro di rimborso per le spese di viaggio sostenute per raggiungere il municipio dalla sua abitazione. In totale, dunque, circa 4.600 euro e spiccioli per produrre molto fumo e poco arrosto.
I poli opposti del M5S
Dietro gli stacanovisti della maggioranza, poi, si colloca il grillino Vincenzo Salerno: a differenza dell’ex candidato sindaco Luigi Sanguigno – l’ingegnere con la passione per la biodiversità praticamente «cacciato» per la scarsa partecipazione alla vita istituzionale e sostituito da Santa Borriello – il primo eletto del Movimento 5 Stelle si è presentato 77 volte in municipio, costando 2.504 euro. Una presenza costante, fino a oggi insufficiente a produrre una vera azione di contrasto alla squadra di governo cittadino. Tra i debuttanti pronti a «imparare» il funzionamento dei gettoni si segnalano poi Salvatore Gargiulo (76 presenze, costo di 2.471,50 euro), il figlio della balena bianca Antonio D’Ambrosio (71 presenze, costo di 2.308,90 euro) e il pastoriello Michele Langella (70 presenze, costo di 2.276,40 euro). Quattro mesi di stipendio, in attesa di cominciare veramente a lavorare per la città.