“Mi fa piacere essere considerato un simbolo nella lotta al razzismo, ma allo stesso tempo mi dispiace, perche’ nel 2019 non dovrebbe esserci bisogno di un simbolo per questo. Il mondo ha fatto grandi passi avanti ma se dobbiamo ancora lottare contro queste cose significa che stiamo facendo passi indietro”. Lo ha detto il difensore del Napoli Kalidou Koulibaly in un’intervista sui canali ufficiali del club a circa un mese dalla serata del match contro l’Inter caratterizzata da cori razzisti al suo indirizzo. “Il calcio e’ uno sport molto popolare e questo ci aiuta, tocca a tutti i calciatori fare quei passi necessari per combattere la discriminazione. Possiamo farcela, abbiamo gia’ fatto tanto e possiamo fare ancora molto per combattere la discriminazione e il razzismo”. Ha continuato Kalidou Koulibaly. “Essere considerato un simbolo – ha aggiunto – non mi fa piacere perche’ mi ricorda che ancora oggi abbiamo bisogno di lottare contro le discriminazioni. Da quando sono nato mi hanno insegnato il valore dell’essere tutti uguali e quindi essere un simbolo e’ anche una bella cosa, perche’ vuol dire che questi valori li posso mostrare a tutti. Per me e’ una lotta importante e in questi venti giorni ho acquisito ancora maggiore maturita’”. “Io faccio questo lavoro – ha ricordato Koulibaly – gia’ da tempo. Un bel momento e’ stato un anno fa quando sono andato a parlare del tema in una scuola a Milano, dobbiamo partire dalle scuole a insegnare questi valori. A mio figlio non devo spiegarlo e anche nella sua scuola ho sentito tanto sostegno dai suoi amici bambini, perche’ per loro e’ normale pensare che tutti i bambini sono uguali”.
SPORT
24 gennaio 2019
Napoli, Koulibaly: “Nel 2019 non dovrebbero servire simboli contro il razzismo, combattiamo anche i cori contro i napoletani”