Torre del Greco. In politica, il bipolarismo è un sistema di potere fondato sull’alternanza di due distinte coalizioni. In casa Pd, in particolare a Torre del Greco, il bipolarismo è un disturbo maniaco depressivo caratterizzato da inspiegabili oscillazioni dell’umore. L’ennesima prova arriva dal manifesto voluto dal segretario cittadino Antonio Cutolo – l’ex sindaco degli anni Novanta, costretto a guidare il colosso d’argilla del centrosinistra dopo il clamoroso flop della mancata presentazione della lista alle elezioni del 2018 – per «salutare» la vittoria alle primarie di Nicola Zingaretti: a prescindere dalla pachidermica tempistica cara ai democrat di Torre del Greco – il manifesto sarà affisso oggi in città, a quattro giorni dal successo del presidente della Regione Lazio – l’iniziativa rischia di smascherare la «lontananza dalla realtà» del Pd di Torre del Greco.
Ignorando allegramente la guerra tra correnti per la supremazia territoriale – alle urne si sono presentati decine di storici simpatizzanti del centrodestra nonché semplici cittadini addirittura all’oscuro del significato delle primarie – il segretario cittadino inneggia alla «festa della democrazia» andata in scena all’ombra del Vesuvio e celebra la vittoria di Nicola Zingaretti. Ma basta leggere i numeri in testa al manifesto per capire come – in realtà – in città il fratello di «Montalbano» non abbia raccolto neanche il 40% dei consensi.
Dei 1.738 votanti in cui i vertici locali del Pd avvertono «un sentimento di partecipazione alla vita pubblica» e non una semplice chiamata alle armi dei vari capibastone, la bellezza di 1.017 hanno preferito Maurizio Martina al candidato sostenuto dalla Cgil e dai Giovani Democratici: numeri capaci di proiettare il consigliere regionale Loredana Raia direttamente all’assemblea nazionale, come unica rappresentante del territorio. Una circostanza che gli ispiratori del manifesto targato Pd non hanno ritenuto opportuno comunicare ai cittadini. Perché, in fondo, il bipolarismo non è solo un sistema di potere fondato sull’alternanza di due distinte coalizioni.
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