Ercolano. Finirà davanti ai giudici della sezione specializzata delle imprese del tribunale di Napoli lo scontro tra la ditta Buttol – il colosso dell’ambiente incaricato della raccolta dei rifiuti all’ombra degli Scavi – e il Comune guidato dal sindaco Ciro Buonajuto legato agli scatti di stipendio riconosciuti a 71 lavoratori del settore Nu. Una vertenza aperta dai sindacati di categoria a inizio 2017, quando i netturbini scesero sul piede di guerra per ottenere il riconoscimento degli incrementi dei livelli professionali: una battaglia abbracciata dal leader locale del Pd e conclusa con gli aumenti in busta paga per gli operatori ecologici. Fino a oggi a carico della ditta Buttol, a dispetto delle reiterate proteste dell’azienda con sede legale a Sarno. Pronta, alla fine, a trascinare la questione in un’aula di tribunale.
L’atto di citazione
La battaglia legale è cominciata a dicembre del 2108, a un anno esatto dallo sbarco della ditta Buttol a Ercolano: Antonio Cappelluccio – il rappresentante legale del colosso ambientale – ha citato in giudizio, attraverso l’avvocato Gherardo Marone, l’ente di corso Resina per provare a «recuperare» i soldi fino a oggi riconosciuti ai 71 lavoratori e «aggiustare» il prezzo del canone mensile per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti. Un servizio in verità finito in varie occasioni al centro di polemiche e proteste, mai totalmente messe a tacere a causa dei vari disservizi registrati a macchia di leopardo sul territorio. Un aspetto secondario della questione su cui il prossimo 26 marzo – la settimana precedente la discussione del ricorso al Tar Campania presentato dal consorzio Gema contro l’affidamento alla stessa ditta Buttol dell’igiene urbana a Torre del Greco – si dovranno pronunciare i magistrati. In vista dell’appuntamento in aula, l’amministrazione comunale targata Ciro Buonajuto – attraverso un’apposita delibera di giunta – ha affidato all’avvocato Paolo Castelluccio l’incarico di difendere gli interessi dell’ente di corso Resina.
I 5 punti dello scontro legale
L’atto di citazione presentato dall’avvocato della ditta Buttol ruota sostanzialmente intorno a cinque punti, a partire proprio dall’accertamento dell’inadempimento del Comune rispetto all’obbligo di riconoscere gli incrementi dei livelli professionali ai 71 lavoratori del cantiere di Ercolano. Un primo passo propedeutico alla seconda richiesta avanzata dall’azienda Nu: ottenere il pagamento dei circa 270.000 euro e spiccioli – a cui aggiungere gli interessi e la rivalutazione monetaria – fino a oggi «sborsati» in ragione dell’adeguamento delle buste paga. Una volta risolte le «questioni pregresse» la partita si sposterà sul futuro e si giocherà sul contratto: in base proprio al cambiamento avvenuto in corso d’opera la ditta Buttol punta a rideterminare il canone mensile in ragione dell’aumentato costo del personale. Un aumento messo nero su bianco con somme precise all’interno dell’atto di citazione: secondo il colosso guidato da Antonio Cappelluccio il Comune dovrebbe adeguare il contratto, pagando ogni trenta giorni 535.647 euro. In pratica, circa 27.000 euro in più rispetto alle attuali spese sostenute dall’ente di corso Resina in linea con le cifre previste dall’iniziale gara d’appalto. In via del tutto subordinata, poi, la ditta Buttol chiede al tribunale di Napoli la condanna del Comune di Ercolano al pagamento dei 270.000 euro e spiccioli a titolo di indebito arricchimento. Insomma, uno scontro totale destinato inevitabilmente a pesare sul rapporto tra la ditta Buttol e l’ente di corso Resina.
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