CASTELLAMMARE DI STABIA – La cattiva notizia per gli stabiesi è che il parcheggio, che l’amministrazione comunale avrebbe voluto realizzare in piazza Unità d’Italia (nei pressi della stazione della Circumvesuviana) non si farà. Ma la buona notizia per la città è che, secondo la Soprintendenza, i primi resti che sono venuti alla luce potrebbero essere parte di una città sepolta da riportare in superficie. A deciderlo, mercoledì, un tavolo tecnico tra la Soprintendenza Archeologica Beni Ambientali e Paesaggio di Napoli e l’amministrazione comunale per valutare le iniziative da porre in essere all’esito dei ritrovamenti archeologici emersi dalle operazioni di sondaggio in corso a piazza Unità d’Italia per la realizzazione del parcheggio interrato incluso nel progetto di Eav per la riqualificazione delle stazioni della Circumvesuviana. “A fronte dei reperti che stanno affiorando – dichiara il sindaco di Castellammare, Gaetano Cimmino – la Soprintendenza ritiene che l’intera area sia occupata da strutture e beni di notevole interesse, la cui presenza non consentirebbe la realizzazione del previsto parcheggio interrato”. Una notizia clamorosa che sarebbe solo un’ulteriore conferma di quanto storici, archeologi ed esperti sostengono da tempo. E che cioè nella zona che si trovi un insediamento urbano successivo al 79 d.C. che si estende per tutta l’area del centro antico. “Nel prendere atto di queste primarie indicazioni e considerazioni, auspichiamo che si possa passare da semplici operazioni di sondaggio ad una vera e propria campagna di scavi che consenta di riportare alla luce i resti dell’antica Stabia e poter meglio riscrivere il percorso storico e archeologico della città” è l’auspicio espresso dal primo cittadino. “La riunione sarà poi aggiornata ad un successivo tavolo operativo, alla presenza di Eav che, in questa fase, è stazione appaltante dell’intervento per la realizzazione del raddoppio della linea ferroviaria e dei saggi in corso” conferma il sindaco di Castellammare. Che precisa anche alcuni aspetti pratici sui quali si dovrà lavorare nelle prossime settimane per trasformare gli auspici in realtà: “L’obiettivo consiste nel valutare, d’intesa anche con la Soprintendenza, l’auspicabile prosieguo delle attività e coordinare le fasi esecutive, assumendo anche una decisione in ordine alla copertura finanziaria degli interventi. Il rammarico per la mancata realizzazione del parcheggio è ampiamente compensato dalla scoperta di reperti archeologici di inestimabile valore. E il solo pensiero di poter offrire in godimento alla città questo ulteriore patrimonio artistico e culturale ci inorgoglisce e ci riempie di entusiasmo, ragion per cui compulseremo Eav a proseguire le attività di scavo” le parole di Cimmino. Se davvero, come sostiene la Soprintendenza, dalle viscere del centro della città di Castellammare dovesse spuntare una città sommersa, significherebbe anche la possibilità di studiare un rilancio dell’idea di attrattore culturale. Anche se il paradosso è che mentre si parla di nuovi scavi al centro di Stabiae, la vecchia città, quella formata da Villa Arianna e Villa San Marco a Varano vive il solito momento di degrado e di oblio. Alcune aree, danneggiate dal maltempo, infatti, non sono ancora aperte e visitabili. Uno stimolo in più per la soluzione di tutti i problemi legati alla cultura
Castellammare
15 marzo 2019
Città romana sotto la piazza. Il Comune annuncia nuovi scavi