Torre del Greco. Otto vigili urbani «spariti» in una decina di giorni. Trenta caschi bianchi in meno rispetto alle necessità di un organico chiamato a «coprire» un territorio abitato da 84.000 cittadini. Zero assunzioni all’orizzonte, a causa dell’inesistente programmazione dell’amministrazione comunale targata Giovanni Palomba. Sono i drammatici numeri dell’emorragia di uomini dal comando di polizia municipale di largo Costantinopoli: numeri destinati – complici le ferie e i permessi – a provocare una vera e propria emergenza sicurezza durante il mese di agosto, storicamente «caldo» sotto il profilo della viabilità.
La fuga dei vigili urbani
Il trend negativo si è ulteriormente aggravato durante i venti giorni di assenza del sindaco Giovanni Palomba da palazzo Baronale. Un periodo in cui il comandante Salvatore Visone si è trovato a fronteggiare la «perdita» di otto agenti di polizia municipale, in parte perché arrivati alla pensione e in parte perché interessati – a dispetto del veto imposto a dicembre 2018 dall’ex assessore Monica Ascione, poi costretta alle dimissioni per fare spazio alla nomina del padre Alfonso Ascione come capo di gabinetto del primo cittadino -da procedure di mobilità. In pratica, un nuovo taglio a un organico già ridotto all’osso. Secondo i conteggi dell’attuale delegato alla polizia municipale Giovanni Marino, all’appello mancherebbero almeno una trentina di unità per potere garantire i servizi di viabilità, controllo edilizio e annonario nonché rispetto delle norme previste dal regolamento per la raccolta differenziata dei rifiuti. E all’orizzonte non ci sono concorsi pubblici. «Abbiamo aderito al progetto Ripam promosso dalle Regione Campania – spiega il sindaco Giovanni Palomba, fresco di ritiro delle dimissioni-bluff – Secondo il piano del fabbisogno già approvato dall’amministrazione comunale dovrebbero arrivare 23 unità, speriamo di potere procedere alle prime assunzioni entro il prossimo autunno».
I concorsi cancellati
Eppure, all’epoca in cui l’attuale primo cittadino sbarcò a palazzo Baronale c’erano già in corso due procedure per rimpinguare l’organico della polizia municipale sia per «semplici» istruttori di vigilanza sia per nuovi tenenti. Due concorsi – promossi all’epoca del sindaco Ciro Borriello – finiti al centro di polemiche e veleni per le «allegre» selezioni dei candidati e immediatamente annullati in auto-tutela dal neo-inquilino di palazzo Baronale: ventisei posti in totale, spariti d’emblée dal futuro organico della polizia municipale.
L’incubo-estate
Il ridotto numero di caschi bianchi agli ordini del comandante Salvatore Visone provocherà inevitabili disagi durante il periodo estivo, a causa di ferie e permessi. Al netto della completa assenza di controlli in strada, già sono state registrate criticità in via Litoranea e in zona porto, le due aree della città maggiormente frequentate dai bagnanti e dal popolo della movida. «Le difficoltà sono evidenti e sono causate proprio da pensionamenti e mobilità – conferma l’assessore Giovanni Marino -. Cercheremo di rimodulare i turni di servizio dei vigili urbani per provare a garantire un’efficiente copertura del territorio, in particolare durante i giorni critici come il sabato e la domenica».
L’emorragia di lavoratori
Ma la questione-organico può essere allargata a tutti i settori del Comune, come ribadito dallo stesso leader della carovana del buongoverno uscita vincitrice dalle elezioni del 2018: «Oggi l’ente di palazzo Baronale può contare su soli 420 dipendenti rispetto ai circa 900 lavoratori di dieci anni fa – le parole del primo cittadino -. Tutti gli uffici sono andati in difficoltà, perché manca la gente: abbiamo problemi non solo con la polizia municipale, ma pure con l’anagrafe o l’apertura dei parchi pubblici solo per citare ulteriori due esempi. La situazione è drammatica, a Torre del Greco come in tutte le città della provincia di Napoli e non solo: speriamo il progetto Ripam possa a breve regalare una boccata d’ossigeno e fornire i rinforzi necessari per portare avanti tutte le attività dell’amministrazione comunale».
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