TORRE DEL GRECO – Le inchieste del passato dicono che fino agli anni ‘90 era la camorra a servirsi della politica. I boss chiamavano i candidati “cavalli”. La loro “corsa” verso la poltrona era scandita da intimidazioni e corruzione. Oggi, però, la storia sembra essersi capovolta. Sono i politici a puntare sui camorristi. Perché le famiglie dei boss, seppur in declino, rappresentano un importante bacino elettorale. E poi la camorra sa come muovere il consenso popolare. Ecco, alle ultime elezioni comunali di Torre del Greco è successo anche questo. E’ successo che per raccattare voti anche il lavoro è diventato una merce di scambio.
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