CASTELLAMMARE DI STABIA – No alla richiesta di un Tavolo tecnico ministeriale sul tema dello sviluppo dello stabilimento navale di Castellammare di Stabia. E’ questa in sintesi la risposta che Fincantieri ha inviato al primo cittadino stabiese, Gaetano Cimmino, che, assecondando le richieste dei lavoratori stabiesi, in agitazione a causa del ritiro anticipato, per ragioni tecniche, della nave Trieste dalla stabilimento di Castellammare di Stabia, aveva messo in dubbio la volontà di Fincantieri di assicurare allo stabilimento stabiese una mission produttiva chiara e definita. Fincantieri ha risposto che tale problema non esiste, in quanto ”come già è stato sottolineato durante il varo dell’unità navale “Trieste”, l’azienda è impegnata con importanti investimenti prodromici all’efficientamento del cantiere per un ammontare di euro 40 milioni, così come condiviso con le organizzazioni sindacali alle quali sono stati presentati i progetti di intervento”. Allo stabilimento di Castellammare di Stabia, afferma l’azienda di Trieste, è stato assegnato ”un adeguato carico di lavoro che garantirà al cantiere la piena saturazione produttiva anche per gli anni a venire”.
”I continui riferimenti ad una non chiara mission produttiva del sito risultano assolutamente strumentali ed in contraddizione con quanto sottoscritto e comunicato negli anni sia alle Organizzazioni Sindacali sia alle Istituzioni – aggiunge Fincantieri – Sin dal Contratto integrativo del 2016, sottoscritto da tutte le OOSS, che nei protocolli stipulati nel corso degli anni con diverse Istituzioni è stata definita per il sito la mission di “sito polifunzionale indirizzato verso la costruzione di prodotti fortemente innovativi, con particolare riferimento al supporto nella costruzione di unità navali militari, nonché ai traghetti”.