di Annalibera Di Martino
Torna a sorprendere Levante. All’interno di un panorama musicale pervaso da firme maschili quella di Levante è una stella lucente che brilla…di graziosità. Claudia Lagona, nome d’arte Levante, interpreta più di tutte i nuovi sound in maniera originale e lo fa ancora una volta nell’ultimo album “Magmamemoria”. Con questo sostantivo Levante definisce la sua nostalgia e la immagina come un punto medio tra l’esplosione di un vulcano, ad esempio l’Etna della sua terra d’origine, ed il ricordo. In poche parole, “Magmamemoria” è tutto ciò che riguarda il passato, ma si manifesta nel presente ed ha radici lunghe fino al futuro.È il quarto lavoro in sei anni che racchiude un percorso in crescita, pieno di spunti e voglia di cambiare sempre pelle, ma soprattutto di sperimentare: «Magmamemoria è un disco di consapevolezza. – spiega Levante – La mia rivoluzione consiste nel cercare di mantenere sempre alta l’asticella del bello, essendo onesta con me stessa. Anche per questo mi sono sempre disinteressata dei numeri. In questo sono molto diversa da mio padre, che al contrario di me teneva molto ai numeri, ai voti a scuola».La figura del padre ritorna all’interno del brano “Arcano 13”. Poche parole, pochi pensieri che riassumono con aria malinconica un ricordo quasi sfumato che va a scontrarsi con il tema della morte: «Per me è una sorta di rinascita. Un giorno mi sono fermata a riflettere sul fatto che non avessi mai scritto una canzone dedicata a mio padre. Mi sono messa a scrivere: sono venute fuori pochissime frasi, dedicate proprio a questo mio silenzio. È una canzone sulla sua assenza». Un altro brano che riporta Levante alle origini, o meglio alla sua infanzia, è la hit “Lo stretto necessario” scritta con Di Martino e Colapesce. Già diventata un tormentone, l’artista si è riservata un solo duetto, con il suo mito nonché Carmen Consoli: «Carmen la ascoltavo da bambina, nella mia stanzetta. Quando ho scritto Lo stretto necessario, ho subito pensato alla sua voce, ma non avevo il coraggio di proporle un duetto. Poi mi sono fatta forza e le ho girato la canzone. Mi ha girato la sua traccia registrata quando ero impegnata con le prove. Ho pianto mezz’ora».Levante, nell’album ha aperto alle writing session e si è fatta affiancare da grandi autori come, oltre a Colapesce e Di Martino, Faini che firma “Se non ti vedo non esisti” o Luca Serpenti per “Regno animale”. Da un punto di vista testuale Levante passa dalla dolcezza di “Questa è l’ultima volta che ti dimentico” alla rabbia de “Il giorno prima del giorno dell’inizio non ha mai avuto fine”. L’antitesi si riflette anche sulla struttura musicale, con gli arrangiamenti e con la produzione di Antonio Filippelli, unendo gli archi alle chitarre elettriche.E poi si ritorna a parlare di social in “Bravi tutti voi”, di storie d’amore finite in “Antonio”, e di fatti di cronaca in “Andrà tutto bene”. Levante è una promessa ancora da svelare.