Rocco Traisci.
Ironico e radical come un tempo e un filino nostalgico alla soglia dei cinquant’anni (in verità il 15 novembre ne compie 49, ma siamo lì). Luca Persico si riprende la sua scena con due nuovi brani che ricordano gioie e rivoluzioni della 99 Posse, una “semplice” band che nei primi ’90 si trasformò in un vero e proprio sistema culturale, movimentista e di tendenza. Un caso nazionale, unico e raro. Il suo spirito irriducibile non si è fatto fregare dal fascino del nichilismo e dopo la pubblicazione dell’album solista “Bassi per le masse”, ‘O Zulù – nomignolo che si porta appresso dai tempi della “pantera” – chiude l’anno del definitivo ritorno con due nuovi singoli potenti e carnali, “Gente mia” e “Figurati tu” (con le musiche di Dj Spike). Luca Persico è stato testimone attivo (sia da frontman, sia da opinion leader) di tre fasi storiche che hanno cambiato la storia della sua generazione: la caduta del muro, la nascita di internet e il villaggio globale profetizzato da McLuhan. Tutto in soli trent’anni, che sembrano cento. Gli adolescenti di oggi – che poi sono figli e nipoti di quelli di allora – gli riconoscono l’attitudine “combat”, il genio della continuità, il lessico “irriverente” che riporta a pelo d’acqua vecchi ma sempre efficaci codici di appartenenza (il gergo, la creatività, la ribellione giovanile).I brani escono in formato “45 giri”, non tradiscono la storia e attaccano frontalmente politica, società e informazione. E’ la prima volta che due canzoni vengono raccontate poi in un unico video (realizzato da Gianluigi Sorrentino e ispirato al film “Buried – Sepolto” di Rodrigo Cortés), sfruttando contenuti multimediali in fase di continua evoluzione e sperimento. Sul canale YouTube di ‘O Zulù ci sono infatti 20 video e 30 brani complessivi ed il progetto è quello di sostituire tutti i video dei brani a copertina fissa con dei veri e propri videoclip.“Dopo tre anni abbiamo realizzato appena due dischi, 19 video, quattro tour, e oltre duecento concerti. È tempo di darsi una mossa. Questa scelta di campo mi sta restituendo la gioia di fare, la giusta angolazione, la cazzimma, la fame, la rabbia, e pure la grinta e l’entusiasmo adolescenziale, la naturale propensione a fare ‘scelte sbagliate’ che, però, mi riempiono di soddisfazione, mi rappresentano, mi ‘bastano’ e mi fanno stare bene”.Oltre al successo delle sue memorabili rime, ‘O Zulù è stato soprattutto un attivista politico. Nei primi anni duemila Feltrinelli pubblicò il libro “Cartoline zapatiste”, il suo diario della spedizione itinerante del subcomandante Marcos, ex leader dell’Ezln. E’ stato autore di colonne sonore per il cinema con il film “Fame Chimica” e padre costituente del raggamuffin napoletano e di tantissime band cresciute nei laboratori della mitica Officina 99. “Mi sento ringiovanito e in testa ho più progetti del comune di Napoli. State avvisati”.