Tante le novità e le conferme sul palco di Linecheck’19, il meeting milanese dell’innovazione e del networking musicale in programma dal 19 al 24 novembre a Milano. Da Seun Kuti, figlio di Fela all’astro nascente del pop italiano, Giorgio Poi, fino ai canadesi Godspeed You! Black Emperor, band di culto post-rock.
Sounds like diversity: le parole chiave del ‘19
Diversità e inclusione sono le parole magiche della quinta edizione di Linecheck: #SoundsLikeDiversity. Alla #diversity Linecheck dedica la mattinata di giovedì 21 novembre con un panel che mette a dialogo soggetti italiani e internazionali che lavorano sul tema della musica come strumento di attivismo politico e sociale: In Place of War, Attitudeis Everything, Stregoni, IndiePride, la manager di Meg Symsyk (Entertainment One) e Alan Greyeyes, portavoce della nuova cultura autoctona canadese.
Globalizzazione e music export
Tra i principali temi trattati, la musica nei processi di globalizzazione culturale e il music export, con guide pratiche e networking session per capire come muoversi su specifici mercati esteri: Canada, Russia (terra d’elezione per la musica Italiana), UK, Francia, Scozia, Svezia e un momento dedicato al clubbing nel Medio Oriente, tra Beirut e Ramallah. Altri contenuti sono legati alle intersezioni con industrie contigue alla musica, per le quali la città di Milano ha una forte vocazione produttiva: moda, art direction, pubblicità, audiovisivo, ma anche gaming, IT, marketing territoriale, e molte altre. Altri temi caldi trattati: il diritto d’autore e le sue evoluzioni nell’era digitale, il sync e il musictech, concentrati nelle giornate di giovedì e venerdì, mentre il sabato sarà orientato al mondo festival e live, musica e dinamiche urbane. Linecheck è anche un momento di riflessione sociale: la musica come strumento di riscatto, integrazione, rottura di barriere e pregiudizi.
Dove trovare Linecheck
Il Meeting diurno avviene negli spazi ex-industriali di Base Milano, centro per l’innovazione nelle industrie creative, nel distretto della moda e del design di zona Tortona, all’interno del quale sono da poco attive le musicROOMS, spazi multifunzionali dedicati ai professionisti della musica, con un mini anfiteatro interno e la speciale Capsula, un box con pareti trasparenti e suono immersivo 3D di ultima generazione.
Concerti e showcase sui navigli
La sera, i live e gli showcase per la sezione Festival avvengono tra i due palchi di BASE (venerdì 22, sabato 23, domenica 24), i Magazzini Generali (per l’opening show dei Godspeed di lunedì 18) e – novità di quest’anno – in sei locali in zona Navigli (Giovedì 21), per la sezione Linecheck District: Caffè Zanardi, Jacaranda Liuteria Artigiana, Ex Fornace, NonostanteMarras, Ostello Bello, Rocket (con biglietto separato).
Musica anni ’20: la line up
La line-up propone una serie di esplorazioni sonore e geografiche, con molti talenti internazionali alla prima volta in Italia, e progetti inediti ancora da scoprire. Con alcune eccezioni: tra gli headliner dei concerti serali, Seun Kuti, figlio di Fela, il leggendario musicista e attivista pioniere dell’afrobeat. Cantante, sassofonista, autore e militante, la sua presenza è legata al tema portante #soundslikediversity. Con lui la storica formazione degli Egypt 80. Headliner italiano del festival è Giorgio Poi con i pezzi del suo “primo secondo album”. Pierre Kwenders, co-fondatore del Moonshine, collettivo di artisti che vuole diffondere l’originalità culturale di Montréal. Di origine congolese e basato in Canada, porterà a Linecheck il suo indie-afro electro sound. Tra i nuovi artisti e artisti annunciati: Karpov Not Kasparov duo electro di Bucarest che fonde sonorità dance degli anni 80s e jazzy-oriental; il mix di sensualità, dance, house, italo-disco della misteriosa Emmanuelle, metà producer metà chanteuse, nata a Rio, cresciuta a Miami e attualmente di base a Milano, che suonerà durante l’aftershow di venerdì 22 al Rocket Club (con biglietto separato). Blu Samu, poetessa e urban samurai, con una controversa unione di soul, jazz, funk e rap; l’R’n’B di Arlo Parks, diciannovenne inglese di origini nigeriane alla sua prima apparizione italiana; gli arrangiamenti soul, indie e folk di Eugenia Post Meridiem e il prog-post-math rock dei The Pier in una tappa del loro promo tour europeo.
Canada, la guest country
Novità di quest’anno è la presenza di un guest country: inaugura il Canada, non a caso, nazione portabandiera del multiculturalismo con una realtà musicale vivace e ispirata, alla ricerca di una definitiva legittimazione nei confronti del panorama dominante anglofono. Linecheck intraprende un nuovo percorso culturale, facendo dialogare soggetti italiani e internazionali sul tema della musica come strumento di attivismo politico e sociale e presentando anche otto performance artistiche, a conferma dell’attuale stato di grazia del loro Paese e del loro spirito di inclusioneLa band di culto e più influente nel universo del post-rock sono i Godspeed You! Black Emperor che apriranno Linecheck in un special opening show (non incluso nell’abbonamento), lunedì 18 novembre in partnership con Locusta e Via Audio. Da Toronto i Doomsquad (Bella Union), trio di art-dance ed elettronica psichedelica che porteranno un progetto speciale con i milanesi Nava (Nettwerk); l’indie-rock band Plants and Animals; Ouri, multi strumentista, dj e producer elettronica; i Booty EP tra beat hip hop, accoglienti riff di chitarre e visual; respectfulchild è il nome d’arte di Gan, capace di esplorare le potenzialità del suo strumento con un crossover sonoro tra Owen Pallett e Nils Frahm; Tanya Tagaq, una delle artiste più popolari del suo Paese, vincitrice del Polaris Prize nel 2014 per il miglior album canadese Animism e Canada Guest of Honour alla Frankfurt Bookfair 2020.Alla scena elettronica canadese è dedicata la giornata di chiusura di domenica 24, curata da NeXTones festival e Threes Productions, con lo show audiovisivo INTe*RA di PLO Man, DJ Spence e LNS. PLO Man, tra i fondatori della label Acting Press di base a Berlino e storico resident di NTS Radio, si muove tra sonorità ambient e old skool jungle. DJ Spence ha prodotto il suo secondo EP sulla sua DOO Records, mentre LNS, all’anagrafe Laura Sparrow, negli ultimi tre anni ha costruito il suo trademark sonoro tra electro, IDM e techno.