(rocco traisci). La sua voce evoca antico e moderno, classico e contemporaneo, alterna le villanelle al funk, la musica etnica al soul, il jazz alla tradizione napoletana di fin de siecle. Barbara Buonaiuto, cantante dell’Orchestra Italiana dal ‘95, non è solo una voce in mezzo ad altre, ma è l’espressione di un solido background coltivato e costruito nei teatri e auditorium di mezzo mondo al seguito della gioiosa carovana di Renzo Arbore: New York, Taiwan, Shangai, Montreal – tanto per citare alcune tappe fondamentali nella sua carriera – sono pezzi di mondo che tramandano pulsioni, linguaggi, umori, elementi imprescindibili per la costruzione di un raffinato carattere interpretativo. La lunga premessa è obbligatoria per conoscere il vissuto artistico di Barbara, che alla fine di questo viaggio le ha permesso di pubblicare finalmente il primo disco da solista dal titolo “8 Canzoni” (prodotto dalla Marocco Music/Aquadia). Dopo il singolo “’O Scuro”, in anteprima su Youtube, la cantante ha presentato l’album alla Domus Ars di Napoli lo scorso venerdì 29 novembre con un piccolo showcase di 4 brani insieme a Paolo Del Vecchio (chitarra e bouzouki), Luca Urciuolo (pianoforte e fisarmonica), Luigi Pelosi (contrabbasso) e il direttore di Blogfoolk, Salvatore Esposito, moderatore dell’incontro. Il disco, che nella copertina e nel booklet esalta la bellezza della natura con le foto di Gianfranco Ferraro e gli acquerelli di Alessandro De Carolis, ospita, insieme ai sei brani inediti, due cover, “La Confession” (omaggio a Lhasa De Sela, tradotta da Michele Farina e Diego Marcone) e “Velha Chica” (tributo a Valdemar Bastos). In questo primo lavoro discografico, la Buonaiuto si presenta in una veste nuova rispetto ai precedenti progetti che l’hanno vista protagonista. Ogni brano è una storia diversa ma orma di uno stesso cammino che incontra musica etnica, afropop, gothic, folk e jazz, come la farfalla in copertina che consuma il volo su otto fiori differenti, diventati acquerelli all’interno del booklet.Coordinato artisticamente da Francesco Albano, “8 Canzoni” è stato arrangiato prevalentemente da Paolo Del Vecchio a capo di una squadra di musicisti best of nel genere: Francesco Albano (elettronica), Paul Dabirè (calebasses), Francesco Di Cristofaro (flauti), Dario Guidobaldi (batteria), Luigi Pelosi (contrabbasso), Marzouk Mejri (percussioni), Ivan Lacagnina (percussioni), Gabriele Tinto (percussioni), Carmine Scialla (mandolino) e Sasà Pelosi (basso elettrico), oltre alle collaborazioni della vocalist Marina Mulopulos, il violinista Lino Cannavacciuolo (violin zeta, chemanche), che compare anche come arrangiatore insieme a Brigan e Pino Basile.