A partire dal 2016 con il modello 3T, OnePlus ha lanciato una versione T dei propri dispositivi, a distanza di circa 6 mesi dalla precedente, quando la tecnologia avanzava quel tanto da rendere possibile un effettivo miglioramento del prodotto prima dell’arrivo della generazione successiva. Non è il caso del 7T Pro, che, esteticamente identico al 7 Pro, ha differenze davvero minime dal predecessore anche sotto il profilo delle specifiche tecniche.
Scenografica la confezione di vendita, una scatola di colore rosso dalle considerevoli dimensioni, rivestita con materiale piacevole al tatto, che riporta in alto, con caratteri neri ben evidenti, una frase in inglese che “racconta” l’attuale top di gamma del produttore cinese (… the culmination of all our design and engineering efforts…). All’interno, oltre il telefono, sono presenti la manualistica, la garanzia, un cavo USB/USB-C di colore rosso, un caricabatteria veloce da 30 W con tecnologia Warp Charge 30T (in 30 minuti fa passare la batteria da 0 al 68%, mantenendo stabile la temperatura del telefono, anche quando si carica durante l’uso), l’eiettore del carrello SIM, una pellicola proteggi schermo, già applicata, ed una resistente cover in silicone semi trasparente.
Il 7T Pro misura 162,6 x 75,9 x 8,8 mm e con i suoi 206 g è uno degli smartphone più pesanti in circolazione. Nonostante questo è comodo da tenere in mano e ha una buona ergonomia. La sua scocca unibody è interamente rivestita con vetro Corning Gorilla, che, leggermente curvo, si estende da bordo a bordo, e presenta sulla faccia posteriore, disponibile solo nella colorazione Haze Blue, un rivestimento opaco che migliora la presa e contrasta la formazione di impronte. Mancano certificazioni che garantiscano la resistenza a acqua e polvere.
La faccia anteriore ha un rapporto screen to body dell’88,3% ed è quasi interamente occupata dallo schermo formato 19.5:9, che offre un look and feel raffinato ed un’esperienza di visualizzazione immersiva. Sono ridottissime le cornici intorno al display, che è privo di notch o fori, dal momento che la fotocamera frontale, essendo pop-up, esce fuori quando serve per poi tornare a posto in un attimo.
I sensori di prossimità e di luminosità sono inseriti al di sotto della griglia in metallo della capsula auricolare, che è incastonata al centro della cornice superiore. Manca un led di notifica ma ci sono la funzione Ambient, che, con il telefono in stand-by, illumina per qualche secondo il display, quando arriva una notifica o si solleva il dispositivo, e la funzione Horizon light che all’arrivo di una notifica per avvisare l’utente illumina i bordi del display del colore scelto.
Sul frame laterale in metallo: a destra, il tasto di accensione/blocco e l’alert slider zigrinato a tre posizioni (squillo, vibrazione e silenzioso); a sinistra, il bilanciere del volume; in basso, il cassettino estraibile per due nanoSIM, il microfono principale, la porta USB Type C 3.1 GEN, e uno dei due altoparlanti stereo (l’altro è nella capsula auricolare); in alto, il secondo microfono per la soppressione dei rumori e il meccanismo della cam pop-up, che è garantito per oltre 300.000 movimentazioni, così da poter essere aperto e chiuso fino a 150 volte al giorno, ogni giorno, per più di 5 anni.
Sul retro, in posizione centrale, dal basso verso l’alto, troviamo il logo 1+, il flash dual led, e, leggermente sporgente, affiancato dal laser della messa a fuoco, il modulo a semaforo della fotocamera con tre obiettivi allineati in verticale.
Il 7T Pro vanta un fluid display AMOLED da 6,67 pollici con risoluzione QHD+ (3120×1440 pixel) e densità 516 PPI. Ha una frequenza di 90Hz ovvero si aggiorna 90 volte al secondo, 1,5 volte più velocemente della maggior parte degli altri telefoni a 60Hz, il che rende l’esperienza visiva più fluida, soprattutto quando si gioca o si scorrono i feed dei social media. È caratterizzato da ampi angoli di visione, neri profondi e colori vividi, elevato contrasto, luminosità elevatissima per una perfetta leggibilità anche sotto la luce diretta del sole. Con HDR10 e HDR10+, i contenuti in streaming possono essere fruiti con la migliore qualità possibile. È possibile scegliere tra cinque modalità di visualizzazione, tra cui la notturna (filtra la luce blu per affaticare meno gli occhi di sera) e quella lettura (display in tonalità di grigi, stile e-book reader). Non essendoci pulsanti fisici o capacitivi, i tre tasti funzione Android (Indietro, Home, Recenti) sono virtuali, posti in una barra di navigazione, che è possibile fare scomparire, o sostituire con gesture molto intuitive. È possibile ad esempio “risvegliare” il telefono con un doppio tap sullo schermo.
Sotto il vetro, che protegge il display, è integrato un sensore di impronte digitali a schermo, che grazie a un nuovo algoritmo, ha ridotto il tempo di sblocco a 0,21 secondi. Per lo Screen Unlock in alternativa, oltre ai classici PIN o sequenza, c’è anche il riconoscimento del viso, attraverso la camera frontale.
A bordo il nuovo flagship della Qualcomm, il processore Snapdragon 855+, un Octa-core fino 2.96 GHz, poco energivoro grazie al processo produttivo a 7 nm. A supporto la GPU Adreno 640 e 8 GB di memoria RAM LPDDR4X. La memoria interna UFS 3.0 2-LANE è da 256 GB non espandibile. Qualunque attività si svolga, compresi i giochi con utilizzo intensivo della grafica, l’esperienza d’uso è sempre veloce e fluida. Merito dell’elevata potenza di elaborazione ma anche dell’eccellente lavoro di ottimizzazione svolto su hardware e software. La funzionalità RAM Boost, ad esempio, apprende dalle abitudini di utilizzo ed alloca in modo intelligente la RAM disponibile alle app che richiedono un uso intensivo della memoria. Il sistema di raffreddamento, che combina un tubo termico in rame riempito di vapore, un gel termico avanzato e dieci strati di grafite a dissipazione di calore, evita il surriscaldamento anche durante il gaming più impegnativo. Aggiornato con un driver aptico indipendente, il motore della vibrazione produce feedback tattili naturali, reattivi e a ritardo zero.
L’esperienza di gioco e la visione dei film sono coinvolgenti grazie anche agli altoparlanti stereo con tecnologia ottimizzata 3D Dolby Atmos.
Sul 7T Pro è installata la versione 10 di Android con interfaccia utente proprietaria OxygenOS 10.0.4, progettata per offrire un’esperienza fast and smooth. Mette a disposizione tante interessanti e comode funzioni, come la modalità Fnatic che trasforma il telefono in una soluzione di gioco dedicata. Quando è attiva, le chiamate e le notifiche vengono bloccate, i dati di rete e le prestazioni sono ottimizzati. Utile il nuovo Screen Recorder che consente di mettere in pausa e riprendere in qualsiasi momento la registrazione, di scegliere la sorgente audio e usare il microfono per aggiungere un commento live.
Impeccabile la qualità delle chiamate telefoniche, grazie ad una sezione radio con ottima ricezione, a microfoni efficienti, a capsula auricolare e a vivavoce dall’elevata resa. Il OnePlus 7T Pro è un dual SIM dual standby, che consente nelle impostazioni di scegliere la SIM predefinita per dati, chiamate e messaggi. Per quanto riguarda la connettività sono presenti 4G LTE cat. 18/13 (DL 1.2 Gbps, UL 150 Mbps), Wi-Fi (MIMO 2*2, 802.11 a/b/g/n/ac, 2.4/5 GHz), Bluetooth 5.0 con supporto aptX & aptX HD, NFC. Per la navigazione turn-by-turn, sono supportati GPS, A-GPS, GLONASS, BeiDou e Galileo.
La batteria da 4085 mAh funziona egregiamente, anche facendo un uso intenso del telefono, si arriva comodamente a fine giornata con una singola carica. Durante il periodo di prova, in una sola occasione abbiamo dovuto ricaricarlo intorno alle 23. Manca la ricarica wireless.
La tripla fotocamera posteriore ha un sensore principale da 48 Mpx con OIS e apertura focale f/1.6, un sensore da 8 Mpx per il teleobiettivo con lunghezza focale da 78 mm e apertura focale f/2.4, un sensore da 16 Mpx per l’obiettivo ultragrandangolare con una lente che arriva a 117° e un’apertura focale f/2.2. Il nuovo sistema di autofocus usa in modo intelligente PDAF, CAF e Laser Focusing.
Buona la qualità delle foto in condizioni di luce ottimali, più rumorose di quanto ci saremmo aspettati da un telefono di questo livello le foto scattate in condizioni di scarsa illuminazione. A venirci in soccorso, soprattutto nelle foto di paesaggi urbani notturni, la modalità Nightscape, disponibile su fotocamera principale e ultra angolare. La modalità Ritratto è disponibile su due diverse lunghezze focali, ognuna delle quali produce un caratteristico effetto bokeh.
Aggiunta una nuova modalità Macro con una regolazione della messa a fuoco nitida a una distanza di appena 2,5 cm. La fotocamera selfie pop-up da 16 Mpx va bene per scatti da caricare sui social media, ma nulla di più.
Nonostante il sistema hybrid image stabilization, che combina le tecnologie OIS ed EIS, i video, registrabili anche in 4K a 60 fps, non ci convincono del tutto e non sono il punto forte di questo telefono.
Resta il claim “Never Settle” (mai accontentarsi), ma il prezzo del nuovo OnePlus non è più così “stracciato” come in passato. Occorrono 759 euro per la versione che abbiamo recensito, 100 euro in più per la versione McLaren Limited Edition, che, oltre la personalizzazione estetica che si rifà ai bolidi della casa automobilistica inglese, ha 12 invece che 8 GB di RAM.
Gennaro Annunziata