Torre del Greco. Se non sono prove di dialogo, sicuro si tratta di un primo «approccio» per provare a invertire la rotta e per cominciare a scrivere un nuovo capitolo della storia di Torre del Greco. Perché agli «stati generali» del centrosinistra convocati da Salvatore Romano – il neo segretario cittadino del Pd, chiamato a risollevare le sorti di un colosso schiacciato dal peso della guerra tra correnti – parteciperà un «invitato» a sorpresa: il consigliere comunale Vincenzo Salerno, referente territoriale del M5S. Esattamente: allo stesso tavolo – a «casa» dei democrat, in via Circumvallazione – si siederanno gli esponenti locali del governo giallorosso nato dopo la rottura del matrimonio di convenienza tra i grillini e la Lega di Matteo Salvini. Obiettivo? «Cominciare a costruire un’alternativa all’attuale amministrazione comunale guidata da Giovanni Palomba», la base di partenza di Salvatore Romano.
Il centrosinistra a raccolta
Proprio l’esigenza di avviare un percorso in grado di tirare Torre del Greco fuori dalle secche in cui è finita dal giorno dello sbarco della carovana del buongoverno a palazzo Baronale ha convinto il segretario cittadino del Pd a chiamare a raccolta tutte le sigle del centrosinistra: a partire da Leu e Articolo 1 fino ai Comunisti Italiani e a Demos, il movimento rappresentato in municipio da Nello Formisano: «Dobbiamo uscire dalle stanze chiuse della politica – la convinzione dell’ex consigliere comunale all’epoca del secondo mandato da sindaco di Ciro Borriello – e aprire al dialogo con la città, facendo sentire tutti partecipi di un progetto di rilancio». L’appuntamento è già stato fissato per le 19 di giovedì 23 gennaio, presso la sede del Pd di via Circumvallazione: «Ovviamente – sottolinea Salvatore Romano – si tratterà di un primo momento di confronto e dialogo con tutte le forze politiche del centrosinistra e non solo». Sì, perchè nell’elenco degli invitati ci sono anche i pentastellati: «Mi sembra abbiano dimostrato ampiamente di essere all’opposizione dell’attuale amministrazione comunale – conclude il segretario cittadino del Pd -. Non dobbiamo alzare barriere, ma lavorare al futuro della nostra città». Insomma, una vera e propria apertura al dialogo.
Le resistenze dei grillini
Ma il «corteggiamento» del Pd non sembra, al momento, fare breccia tra i grillini. Anzi. Vincenzo Salerno – salvo imprevisti – sarà regolarmente seduto al tavolo degli «stati generali» del centrosinistra, ma con idee già chiare: «Il M5S non è strutturato come un partito, dunque non abbiamo coordinatori o segretari cittadini – la premessa del grillino di palazzo Baronale – Perciò sono stato indicato come referente: avrò piacere di conoscere il segretario cittadino del Pd, ma piano a parlare di dialogo. Esiste un asse a livello nazionale, non a livello locale: il M5S da un anno e mezzo porta avanti la propria opposizione all’attuale sindaco in consiglio comunale, dove non siedono esponenti “ufficiali” del Pd. Se il partito democratico vorrà portare avanti le nostre battaglie fuori da palazzo Baronale, saremo lieti del nuovo impulso. Ma il nostro era e resta un movimento lontano dalla trita dicotomia centrodestra-centrosinistra». Parole capaci di richiamare i discorsi del «leader» Luigi Di Maio, prima degli accordi con Matteo Salvini e Nicola Zingaretti.
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