Torre del Greco. La chiusura dell’ecopunto della discordia venne salutata a metà aprile del 2019 come «una vittoria dell’amministrazione comunale». Pronta a restituire – le parole pronunciate in pompa magna il sindaco Giovanni Palomba – alla pinetina di via Tironi «la dignità dovuta al primo capo dello Stato» nonché a trasformare in realtà «la volontà di Enrico De Nicola di trasformare l’area in un polmone verde per i bambini di Torre del Greco». Sembrava l’inizio della rinascita per i giardinetti di pertinenza della palazzina in stile Liberty mortificati dalla trasformazione – all’epoca di Ciro Borriello – in un’isola ecologica per la raccolta dei rifiuti. «A breve metteremo in campo un progetto per realizzare un parco giochi», la promessa dello storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio. Sembrava – complice la disponibilità della Città Metropolitana di Napoli, proprietaria dell’area – un gioco da ragazzi.
Il lungo silenzio
Invece, a 10 mesi di distanza, la pinetina di via Tironi resta abbandonata al degrado e all’incuria. I due varchi d’accesso e di uscita racchiudono una mini-selva, in cui erbacce e sterpaglie – incorniciate del «classico» materasso gettato in un angolo – crescono incontrastate. Il rettangolo in cemento armato su cui un tempo erano posizionati i cassoni per la raccolta dei sacchetti, resta il «punto ideale» per lasciare rifiuti di ogni sorta. Con buona pace dei sogni di rilancio cullati dagli abitanti del quartiere e non solo.
Attesa per la svolta
«Il principale problema è legato alla mancanza di una nuova destinazione d’uso dell’area – rendono noto da palazzo Baronale – Il precedente contratto con la Città Metropolitana per l’utilizzo della pinetina come stazione ecopunto è scaduto e servirebbe un nuovo protocollo d’intesa tra il Comune e l’ex Provincia». Ma sono passati dieci mesi e – al momento – i contatti sono stati praticamente inesistenti. Un primo incontro potrebbe avvenire la settimana prossima, quando Michele Maddaloni – consigliere metropolitano delegato alla vicenda – sarà a Torre del Greco per affrontare la questione.
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