Le suffragette del pallone. Il 23 marzo è una data che rimarrà nella storia del calcio femminile. Esattamente 125 anni fa come oggi, infatti, Londra ospitò la prima partita di calcio fra due squadre formate da sole donne. Divise in due formazioni, che rappresentavano il nord e il sud della ‘city’, scesero in campo senza sapere che sarebbero entrate nella storia.
Come il calcio maschile, anche il movimento femminile nacque Oltremanica. Quelle ragazze si ritrovarono in campo dopo avere risposto all’annuncio pubblicato su un giornale da parte di Nettie Honeyball, una cassiera che diventò l’ideatrice della prima Lega calcistica in rosa. La Lega Pro aveva organizzato per oggi un caffè letterario nella propria sede per celebrare questo evento, facendolo diventare un motivo di confronto e dibattito sulla realtà del calcio femminile, 125 anni dopo. Un modo per rendere omaggio a Nettie, alla quale è intitolata anche la Limonaia nel giardino della sede. Il Coronavirus ha costretto gli organizzatori a cambiare i piani, ma l’appuntamento è solo rimandato. “Abbiamo una voglia feroce di sconfiggere quel maledetto virus che si aggira per il mondo – aggiunge Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro -. Il fatto che l’iniziativa per ricordare la prima partita di calcio femminile si svolga, nelle forme previste dal rispetto delle norme per la tutela della salute, vuol dire che noi CSiamo.
Non molliamo di un centimetro, perché l’esempio lo abbiamo in Nettie Honeyball: ci ha provato che, rispettando le convenzioni, si può andare oltre l’ostacolo. Nettie ha l’ardire di voler ‘dimostrare al mondo che le donne non sono quelle creature ornamentali o inutili che gli uomini immaginano’. E noi perché dovremmo arretrare di fronte a quel maledetto virus? No. Ci siamo e, non appena lo avremo sconfitto, ripeteremo l’iniziativa, abbracciandoci, dandoci baci, stringendo mani”. La vicepresidente della Lega Pro, Cristiana Capotondi, impegnata in prima linea per il calcio femminile, sottolinea come sia “bellissimo poter ricordare questa data come un vero inizio: 125 anni dalla prima partita! Quando penso a Nettie e alla sua determinazione di voler giocare al pallone contro ogni ostacolo, le difficoltà e ostracismo che devono aver provato lei e tutta la squadra, mi emoziono”.
“Una pioniera assolutamente moderna: perché è stata la prima a indicare la strada, anche se il percorso è ancora lungo – conclude -. Oggi, quando vedo applaudire le ragazze dell’Italia, mi piace pensare che si applauda anche Nettie e alle compagne. Che devono essere un esempio anche per le ragazzine”.