“C’è stato un improvviso aumento dei ricoveri per coronavirus. Sono ripartiti da venerdì scorso, quasi immediatamente dopo la fine del lockdown. Lancio un appello ai nostri giovani: la pandemia non è finita, rispettate le regole, indossate la mascherina. Così proteggerete i vostri nonni. Qui, al Covid hospital, abbiamo ripreso ad allettare gli anziani”. Questo il preoccupante monito del direttore sanitario del Covid center dell’Asl Napoli 3 Sud di Boscotrecase, Savio Marziani.
Il suo è un deciso appello alla prudenza – “la fase due non significa un liberi tutti” spiega – dettato con dovizia di particolari e numeri, statistiche alla mano. “I nuovi ricoveri stavano subendo, da almeno una settimana, una decrescita costante” continua Marziani “poi è partita la cosiddetta fase della ripartenza. E, da venerdì scorso, abbiamo aperto le nostre porte a 4 nuovi contagiati. E’ un segnale che mi preoccupa e che invita alla calma”. L’ultimo bollettino ufficializzato ieri dalla direzione strategica della Asl Na3 Sud, d’altronde, recita chiaro: 33 pazienti ricoverati. Di questi, uno è in rianimazione; 6 i pazienti ricoverati in terapia sub-intensiva; 26 quelli ordinari e definiti dai medici in “condizioni stabili”.
C’è però anche un altro morto, a Boscotrecase. E’ il numero 29 dall’inizio della pandemia. Questa volta si tratta di un uomo, un 70enne di Napoli. L’ultima vittima del Covid-19 rientra tra i 12 anziani, che il 22 aprile scorso erano stati trasferiti presso il presidio sanitario di via Lenze con delle ambulanze partite dalla casa di cura residenziale Santa Maria del Pozzo di Somma Vesuviana. Il trasferimento aveva riguardato 12 dei 127 anziani ospiti della struttura residenziale. I 12 pazienti erano risultati positivi al coronavirus dopo un controllo effettuato nella clinica dagli operatori dell’Asl Napoli 3 Sud. Nel frattempo, in 4, tra gli anziani prima ospiti della casa di cura Santa Maria del Pozzo, sono morti dopo il ricovero a Boscotrecase. Da qui la particolare attenzione ora rivolta dal personale del Covid center alle “condizioni igienico-sanitarie di arrivo” in ospedale dei 12 anziani. Attenzioni che, alla fine, avrebbero svelato la presenza di piaghe da decubito diffuse sul corpo di alcuni ex ospiti della clinica Santa Maria del Pozzo. Le presunte piaghe, tuttavia, potrebbero risalire a periodi antecedenti il lasso di tempo trascorso dai pazienti nella clinica di Somma Vesuviana. Il direttore aziendale della Asl Na3 Sud, Gaetano D’Onofrio, ha comunque chiesto e ottenuto dai suoi medici una relazione conoscitiva sullo stato di salute in cui i 12 anziani giunsero il 22 aprile al Covid hospital. La relazione è ora al vaglio del direttore di “Struttura Complessa UOC Sistema Integrato Controlli Interni – Esterni” della Asl Na3 Sud. Spetterà quindi al supplemento conoscitivo firmato dai medici Asl capire le cause delle presunte piaghe. Nel frattempo, al Covid center di via Lenze prosegue la guerra contro il coronavirus. Domani, alle ore 10.30, sarà infatti inaugurato un moderno reparto di terapia intensiva con 12 posti letto più uno “contumaciale”. l lavori erano partiti lo scorso 3 aprile a seguito di un appalto da 3milioni e 550mila euro indetto dalla So.Re.Sa, la SpA costituita dalla Regione per razionalizzare la spesa sanitaria in Campania.