Il Coronavirus travolge anche gli 8 mila comuni italiani. Secondo uno studio di Demoskopika nel bimestre marzo-aprile del 2020, le casse degli enti locali hanno subito una perdita di oltre il 65% delle entrate derivanti dai principali tributi locali: oltre 1,6 miliardi in meno rispetto agli stessi mesi del 2019. La diminuzione è stata mediamente pari a 207 mila euro per ciascun comune: si va dai 536 mila euro della Toscana ai 35 mila euro del Trentino-A.Adige. Quasi il 70% dei minori introiti tributari, pari a 1.119 mln, sono attribuibili alla mancata riscossione dell’imposta unica comunale.
“Lo scenario è di progressiva perdita di liquidità. Le misure previste finora nel decreto Rilancio sono necessarie ma insufficienti. Numerosi Comuni rischiano il dissesto” spiega il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio. Ben 684 milioni di mancati incassi tributari, pari al 41,7% dell’ammontare complessivo rilevato, riguardano l’imposta municipale propria (IMU). A seguire la tassa sui rifiuti (TARI) che ha generato un minor gettito per le casse comunali pari a oltre 429 milioni di euro (26,2%) e l’addizionale Irpef con minori introiti per 328 milioni di euro (20,1%). E, ancora, una contrazione delle entrate tributarie è stata registrata con la tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (- 92 milioni di euro), con l’imposta comunale sulla pubblicità (- 63 milioni di euro), con l’imposta di soggiorno (- 37 milioni di euro) e, infine, con il tributo per i servizi indivisibili (- 5 milioni di euro). In particolare, sul podio delle casse più “prosciugate” si posizionano i Comuni di tre realtà regionali: Toscana, Emilia-Romagna e Puglia. In particolare, in Toscana, i Comuni registrano una flessione degli incassi pari mediamente a 536 mila euro per ente locale (-74,3%) quantificabile in oltre 146 milioni di euro immediatamente seguito dall’Emilia-Romagna, i cui Comuni hanno registrato mancati incassi per 421 mila euro (-70,2%) pari a 138 milioni di euro in valore assoluto. In Puglia le mancate risorse finanziarie ammontano mediamente a 375 mila euro per Comune (-62,6%) pari a 96 milioni di euro in valore assoluto. Ad aver subito minori contraccolpi i Comuni del Trentino-Alto Adige con una flessione degli incassi tributari pari mediamente a poco meno di 35 mila euro per ente locale (-43,9%) quantificabile in quasi 10 milioni di euro. Poi il Molise con una riduzione media per Comune di quasi 46 mila euro (-58,6%) pari a oltre 6 milioni di euro e il Friuli Venezia Giulia le cui mancate risorse finanziarie ammontano mediamente a quasi 47 mila euro per Comune (-37,1%) pari a oltre 10 milioni di euro in valore assoluto.