La buona notizia che le associazioni che tutelano i consumatori attendevano, è arrivata. E’ stato infatti approvato l’emendamento che sospende per sei mesi le pratiche omologate di esdebitamento. “Un atto di buon senso dovuto agli italiani, una tutela automatica, senza alcun onere per il consumatore indebitato – spiega il vice presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso – Una tutela reale, capace di far continuare in serenità il pagamento a chi può farlo”.Si tratta dunque, secondo gli esperti, di un “importante passo del Governo, che pian piano prende coscienza del reale valore sociale della norma. Ma bisognerà fare ancora tanto e presto”.Anzitutto c’è la necessità di dare vita, subito, a “un fondo stabile volto a coprire gli interessi maturati nel semestre di sospensione, come già succede per i mutui per l’acquisto della prima casa” spiega Assoutenti.
E di cosa si tratta lo chiarisce proprio il vice presidente nazionale. “Perché siamo soddisfatti, è vero, ma non ci basta!. Auspichiamo che il Governo costituisca un fondo ad hoc che sopperisca agli interessi maturati nel semestre di sospensione, come del resto già succede con il fondo Gasparrini per le sospensioni dei mutui prima casa. Superata la fase emergenziale questo fondo dovrà sostenere l’accesso alla tutela”. Una serie di passaggi tecnici che Melluso chiarisce con qualche esempio: “Per intenderci meglio: questa legge dà un’opportunità importante alle persone indebitate ma l’accesso è davvero difficile. Bisogna sostenere i costi dei professionisti che redigono il piano e che presentano l’istanza presso il Tribunale competente. Dunque bisogna avvalersi di un commercialista, di un avvocato ed il lavoro di un Organismo di Composizione della Crisi (O.C.C.) accreditato. Tre soggetti che andranno singolarmente pagati per il lavoro svolto per intenderci il piano di pagamento del debito può avere a volte anche durata trentennale.
L’organismo di componimento della crisi si fa garante dell’accordo e, spesso, può richiedere come suo onorario finanche il 10% dell’accordo raggiunto”. Melluso fa un esempio ancora più semplice: “Hai un debito di 400 proponi un piano di accordo a 100 che viene accordato: il 10% di 100, è quello che andrà corrisposto all’Organismo. La norma prevede che detti costi saranno pagati dal debitore in prededuzione. In altre parole che i primi soldi versati dell’esdebitando saranno quelli dell’Organismo e dei professionisti dei professionisti. Ecco perché noi chiediamo maggiore possibilità nell’accesso alla tutela, poichè chi ha intenzione di avvalersi dell’esdebitamento, è scoraggiato consapevole di non potercela fare se non ha tutti quei soldi. Proprio il Fondo ipotizzato per la copertura degli interessi maturati nel semestre di sospensione vada a sostegno dei costi vivi per i professionisti e dell’Organismo. Metà di quella cifra venga pagata dallo Stato” spiega il vice presidente. “Assoutenti ha chiesto al Governo ed in Particolare al ministero della Salute che la tutela all’esdebitamento venga garantita con particolari misure anche ai ludopatici, visto che tanti beneficiari di questa legge sono proprio loro. Infatti proprio il giocatore d’azzardo patologico può beneficiare della legge. Assoutenti come associazione a tutela dei Consumatori riconosciuta mette a disposizione il proprio know how per un supporto ai soggetti affetti da GAP di prevenzione e di reintegro, un corso di educazione finanziaria, e l’assistenza per l’esdebitazione poiché il paradosso consiste nel fatto che il soggetto ludopatico viene sicuramente riabilitato e curato sotto il profilo psicologico ma di certo non viene riabilitato sotto il profilo economico.
L’obiettivo è quello di ridare a queste persone una nuova cittadinanza economica ed in questo cammino il Ministero della salute ha già dato segni di apprezzamento in tal senso. Staremo a vedere” spiega Melluso, che, a nome di Assoutenti, chiede anche altri interventi immediati: “Subito il ripristino dell’entrata in vigore prima dell’estate della riforma, per permettere ad intere famiglie indebitate di bloccare e dilazionare debiti e pignoramenti. Superata la fase emergenziale rendere il fondo antisuicidi uno strumento stabile di facilitazione all’accesso della tutela, perchè fino ad oggi la procedura, troppo costosa, non entra nelle tasche strette degli indebitati” le sue parole. Anche in questo caso spiegate con chiarezza: “Con la pandemia la novella, cioè la riforma della legge è stata posticipata a settembre 2021. Noi chiediamo che venga anticipata a giugno 2020. Infatti nella novella c’è la possibilità di accedere anche alla famiglia indebitata, cioè più debitori sotto lo stesso tetto presentano un piano del consumatore o un accordo unico.
Con i gravi effetti economici provocati dalla Pandemia non possiamo permetterci il lusso di far slittare slittare tutto questo a settembre 2021 ci saranno una decina di milioni di famiglie indebitate!”. E questo fa capire anche come tutto finisca per incidere sui numeri: “Nel 2018 la statistica del ministero giustizia identificava i soggetti che hanno beneficiato della legge anti suicidi nel numero di novemila. Un numero troppo piccolo, che significa solo una cosa: il rischio è che le Organizzazioni criminali possano prendere il sopravvento sulle persone sovraindebitate, allorquando lo Stato non si fa trovare presente ”conclude il vicepresidente Gabriele Melluso