Due minuti in balia delle bestie. Ogni secondo scandito da un pugno, un calcio, un casco scagliato con forza contro di lui. Fino a un tavolino in alluminio che lo centra alla tempia e gli fa perdere i sensi. E’ l’incubo vissuto da Giovanni Ballarò, carabiniere siciliano della caserma di Gragnano, massacrato di botte in villa comunale a Castellammare di Stabia da un branco di bestie. Punito per essere intervenuto – seppur fuori servizio – per sedare una lite generata da un incidente tra scooter.
Un’aggressione che gli ha provocato un forte trauma cranico commotivo, che tuttora lo costringe ricoverato in un letto del reparto di Medicina d’Urgenza dell’ospedale San Leonardo. Un raid di cui si sono resi protagonisti almeno 6-7 delinquenti di Castellammare di Stabia: nella giornata di ieri sono scattati i primi quattro arresti, per i sospettati dell’aggressione. Più un quinto per uno sciacallo che aveva rubato il borsello del militare mentre era privo di sensi a terra.
Il gravissimo episodio di violenza s’è verificato sabato notte, all’una. Giovanni Ballarò, appuntato siciliano da quasi un decennio in servizio tra Sant’Antonio Abate e Gragnano, sta passeggiando in villa comunale a Castellammare di Stabia assieme alla moglie e alcuni familiari arrivati da Milazzo per trascorrere qualche giorno di vacanza in città, quando vede due gruppi di ragazzi litigare per un incidente tra scooter. Il militare si accorge che la situazione sta degenerando e interviene per riportare la calma, ma finisce subito nel mirino dei violenti. Ballarò si qualifica, comincia a identificare i primi giovani, prende il cellulare e filma i protagonisti di quella rissa seguendoli telefono in mano fino all’incrocio con Corso Vittorio Emanuele quando tentano di allontanarsi.
L’impegno del militare scatena la reazione violenta delle bestie. Il carabiniere viene travolto da uno scooter – con tre persone in sella – che lo scaraventa a terra. Il delinquente alla guida tenta di schiacciarlo con la ruota, ma Ballarò riesce ad alzarsi e prova a difendersi. Ai tre aggressori si aggiungono almeno altre tre persone. Il militare finisce in balia delle bestie, che lo picchiano con calci, pugni e a colpi di casco alla testa. A un certo punto uno degli aggressori afferra addirittura il tavolino in alluminio di una paninoteca della zona e lo centra alla tempia, facendogli perdere conoscenza. Giovanni Ballarò finisce a terra privo di sensi e in una pozza di sangue. Solo in quel momento alcuni giovani di passaggio tentano di allontanare le bestie, mentre i familiari del carabiniere gli prestano i primi soccorsi. Viene allertata anche un’ambulanza che a causa del traffico impiega quasi mezz’ora per raggiungere piazza Principe Amedeo. Il personale del 118 capisce che le condizioni di Giovanni Ballarò sono gravi e lo trasportano d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo. Il carabiniere arriva nel presidio stabiese ancora privo di sensi: con un forte trauma cranico e una conseguente commozione cerebrale.
Nel frattempo in piazza Principe Amedeo arrivano anche i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, agli ordini del capitano Carlo Venturini e del tenente Andrea Riccio, che fanno scattare le indagini. I militari ascoltano alcune persone presenti sul posto al momento dell’aggressione e acquisiscono le immagini dei circuiti di videosorveglianza.
La telecamera del Comune che avrebbe potuto riprendere la sequenza di terrore non funziona, ma attraverso i frame di quelle di alcune attività commerciali della zona si riesce a ricostruire quanto accaduto e soprattutto a individuare i primi volti del branco che ha massacrato di botte il carabiniere.
I militari perquisiscono le abitazioni dei sospetti e portano in caserma, in stato di fermo, Ferdinando Imparato (27 anni), Pasquale D.M. (17 anni), Giovanni Salvati (22 anni), Pio Lucarelli (19 anni), tre del quartiere Savorito alla periferia di Castellammare di Stabia e uno del rione Santa Caterina, tra cui un paio imparentati con personaggi di primo piano della criminalità organizzata stabiese. Arrestato anche Manuel Spagnuolo (42 anni) che ha rubato il borsello del militare. Al vaglio però ci sono le posizioni di almeno altre due persone che avrebbero partecipato alla brutale aggressione e di quasi una decina di giovani, in totale, che avrebbero cominciato la lite con il carabiniere sul lungomare all’altezza della cassa armonica.
Le indagini vanno avanti ma adesso le attenzioni sono rivolte principalmente alle condizioni di salute di Giovanni Ballarò che non è in pericolo di vita. I camici bianchi del reparto di Medicina d’Urgenza dell’ospedale San Leonardo, dov’è ricoverato, lo tengono sotto osservazione.
Tra gli arrestati due personaggi imparentati a ras di camorra
Preso anche lo sciacallo che gli aveva rubato il borsello