Torre del Greco. Fino al 2018 era la «casa» della Protezione Civile, la sede operativa dell’ufficio comunale chiamato – in linea puramente teorica, a giudicare dai risultati – a intervenire in caso di calamità o sciagure. Oggi è diventato – complice la completa mancanza di interventi di manutenzione – un rudere a rischio crollo, addirittura pericoloso per la pubblica incolumità.
L’ennesima tegola sull’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba arriva direttamente dagli ex Molini Meridionali Marzoli, dove i vigili del fuoco del distaccamento di Napoli sono dovuti intervenire d’urgenza per un distacco di intonaci e calcinacci: una violenta pioggia di pietre e detriti dal solaio dell’edificio, capace di fare scattare l’ennesimo campanello d’allarme in via Calastro. In pochi minuti, a ridosso del complesso comunale sono arrivati i mezzi dei pompieri e i tecnici dell’ufficio dissesti statici dell’ente di palazzo Baronale nonché i vigili urbani del comando di largo Costantinopoli.
Mentre i vigili urbani guidati dal comandante Salvatore Visone provvedevano alla rimozione delle auto parcheggiate lungo il marciapiede sottostante l’ex sede operativa della Protezione Civile, i caschi rossi rimuovevano – attraverso l’utilizzo del cestello in dotazione al mezzo di soccorso – tutta la parte del cornicione in imminente pericolo di caduta, chiedendo il transennamento dell’area con il tradizionale nastro bianco e rosso nonché la messa in sicurezza dell’edificio già in passato oggetto di intervento per la rimozione del manto di asfalto dal solaio.
In tutto, l’intervento è durato circa 4 ore: ora, come da prassi, sarà necessaria un’ordinanza del sindaco Giovanni Palomba per ingiungere a sé stesso – in qualità di legale rappresentante del Comune – l’esecuzione dei necessari lavori di messa in sicurezza presso l’ex sede della Protezione Civile. Diventata, durante i primi due anni di mandato dello storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio, un potenziale pericolo per la popolazione. Con buona pace dell’iniziale destinazione d’uso.
©riproduzione riservata