San Giorgio. Il Comune «nasconde» l’elenco degli scrutatori nominati dai politici per le elezioni in programma il prossimo 20 e 21 settembre. Succede a San Giorgio a Cremano, dove il mistero dell’elenco «segreto» rischia di provocare qualche imbarazzo politico a Giorgio Zinno, il primo cittadino sempre pronto a interpretare – durante i cinque anni di mandato – il ruolo di «paladino della trasparenza» e ora in corsa per il bis alla guida del municipio.
A meno di 20 giorni dalla chiamata alle urne – insieme al sindaco uscente sono in corsa l’ex assessore Giovanni Marino, Patrizia Nola, Luigi Gallo e il sempreverde Aldo Galdieri – nessuno, infatti, conosce i nomi degli «addetti ai seggi». Se non i politici e i diretti interessati. Contrariamente al metro utilizzato dal suo «collega» Ciro Buonajuto – il sindaco di Ercolano ugualmente impegnato in campagna elettorale – il leader locale del Pd ha deciso di evitare il sorteggio e optare per la nomina diretta degli scrutatori, come espressamente previsto dalla legge.
Nulla di strano, fino a qui: la stessa soluzione è stata adottata da varie amministrazioni comunali della provincia di Napoli – a partire da Torre del Greco, la città salita agli «onori» delle cronache nazionali per lo scandalo del voto di scambio alle amministrative del 2018 – e rappresenta la strada maestra per affidare il controllo del voto a cittadini «affidabili» e non improvvisati. Meno usuale, invece, sembra essere la decisione del capo dell’ufficio elettorale del Comune di non pubblicare i nomi dei «prescelti» dai politici. Alla base della decisione del dottore Raffaele Peluso ci sarebbe una «personale» interpretazione delle ultime norme in materia di privacy.
Così, il sito del Comune – peraltro, fermo al 17 agosto sul versante delle comunicazioni alla città – è l’unico portale istituzionale a stendere un velo sull’elenco degli scrutatori. Un’anomalia su cui il sindaco Giorgio Zinno ha scelto di non prendere posizione, avallando così la linea del dirigente dell’ufficio elettorale. Con buona pace della trasparenza. Un incidente di percorso che sembrerebbe confermare il «nervosismo» palesato dal primo cittadino attraverso i social. In effetti, fino alla presentazione delle liste, la campagna elettorale sembrava in discesa per la coalizione di Giorgio Zinno. Ma, durante i primi giorni della corsa al voto, il risultato sembrerebbe meno scontato del previsto. Al punto da giustificare qualche eccezione alla «regola della trasparenza» pubblicizzata per cinque anni.
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