CASTELLAMMARE DI STABIA – Il Museo archeologico di Stabiae è intitolato a Libero D’Orsi, l’Indiana Jones degli anni Cinquanta che a Castellammare di Stabia intraprese la riscoperta delle Ville di Stabiae, parzialmente indagate in età borbonica, facendo emergere reperti di lussuose ville d’otium e di ville rustiche, da oggi esposte nella Reggia di Quisisana. L’inaugurazione del percorso museale, accessibile da oggi ai visitatori con un ticket di 6 euro, mette in mostra affreschi, sculture, terracotta, vasellame di mensa, oggetti in bronzo e in ferro, in parte già ospitati nell’Antiquarium Stabiano che fu allestito nel centro cittadino ma poi chiuso dal 1997. Il percorso espositivo del museo, il cui progetto scientifico è curato dal Parco Archeologico di Pompei, si propone di offrire un quadro complessivo di Stabiae e dell’Ager Stabianus dall’età arcaica sino all’eruzione del 79 d.C.
Si punta all’intesa Mibact-Istruzione
Punta a un accordo tra i due ministeri dell’Istruzione e dei Beni Culturali la fruizione del nuovo Museo archeologico Libero D’Orsi a Castellammare di Stabia. Lo ha detto il direttore generale dei Musei del Mibact, Massimo Osanna, inaugurando la nuova installazione espositiva dei circa 250 – degli 8 mila in deposito – reperti di Stabiae prima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. insieme con Pompei, Ercolano e Oplonti. ”Siamo al lavoro con il ministero dell’Istruzione e con le Università per forme condivise per la formazione che prevedano la fruizione dei luoghi d’arte e di cultura. Con il ministro Manfredi l’obiettivo è che questo museo, come altri luoghi d’arte locali, debba diventare base per l’insegnamento della storia nelle scuole. Un accordo tra i due ministeri punta a vivere intensamente e a far diventare luoghi di formazione i siti di cultura dei territori, ma perché da qui si propaghi un insegnamento di cultura e di bellezza”. Il Museo Archeologico Libero d’Orsi a Castellammare di Stabia ha visto rientrare alcuni importanti reperti che erano stati ospitati nell’Antiquarium di Pompei, come il Larario della Villa di Carmiano. Altri reperti troveranno spazio in un’altra ala della Reggia di Quisisana che ospita il museo e che è in via di allestimento, recuperando affreschi di domus anche pompeiane che non trovano spazio a Pompei. ”Creeremo un progetto di biglietto integrato tra questo museo e le visite al sito archeologico di Pompei e della Soprintendenza, in modo che i turisti che il lunedì trovano chiusi gli Scavi possano essere indirizzati qui per godere in questi spazi il prezioso percorso espositivo”. A margine dell’incontro di oggi, il sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino, ha conferito ad Osanna la cittadinanza onoraria. Un momento sottolineato da un lungo applauso dei presenti tra i quali anche i direttori dei siti archeologici della Campania.