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De Luca ha deciso: scuole chiuse fino al 30 ottobre, lezioni a distanza. Ristoranti, stop asporto dalle 21
Vincenzo De Luca
CRONACA
15 ottobre 2020
De Luca ha deciso: scuole chiuse fino al 30 ottobre, lezioni a distanza. Ristoranti, stop asporto dalle 21
Redazione

Napoli. Trecento contagi in più in 24 ore, da 818 a 1.127, in una regione dove i posti di degenza ordinaria disponibili per il covid si stanno rapidamente esaurendo. Il governatore Vincenzo De Luca interviene con una misura drastica: la sospensione ad horas di tutte le lezioni scolastiche in presenza fino al 30 ottobre (decisione che la ministra Azzolina ha definito “gravissima, sbagliata e inopportuna”), sostituite da quelle a distanza come ai tempi del lockdown. Blocco anche per la didattica universitaria, ad eccezione delle lezioni del primo anno.

Tra le nuove misure anche il divieto di feste (comprese quelle per matrimoni e prime comunioni) cui non partecipino solo i familiari conviventi. La curva dei contagi in Campania sta salendo in misura esponenziale: i tamponi aumentano come mai prima, ma l’incremento dei positivi è superiore. E oggi è stata superata anche la soglia d’allarme indicata dallo stesso governatore, quella di 800 unità di saldo tra i nuovi malati (1.127) e i guariti (317).

E’ vero che la stragrande maggioranza dei positivi è asintomatica (1.055) e che sono disponibili quasi la metà dei posti in terapia intensiva, ma l’affanno degli ospedali cresce in misura allarmante così come le difficoltà nel contact tracing per un così elevato numero di persone. De Luca parlerà domani della situazione nella consueta diretta social, oggi la Regione chiarisce il senso dei nuovi divieti: “Sono state adottate misure rigorose con il doppio obiettivo di limitare al massimo le circostanze di assembramenti pericolosi in ogni ambito, privato e pubblico, e con l’obiettivo di ridurre al massimo la mobilità difficilmente controllabile”.

A margine della nuova ordinanza di De Luca si sottolinea “il livello di contagio altissimo registrato anche nelle famiglie e derivante da contatti nel mondo scolastico”. Intanto l’incubo lockdown diventa subito realtà per Arzano, popolosa cittadina a nord di Napoli. Il boom di contagi, in percentuale il più alto numero in proporzione alla popolazione tra i centri che fanno parte della locale Asl, ha fatto scattare la chiusura della città. Un provvedimento, adottato dalla commissione prefettizia che amministra il comune dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche, che ha fatto scattare la rivolta dei commercianti del posto.

Dalla mattinata hanno bloccato le strade e la Rotonda di Arzano, strategica arteria di accesso alla cittadina, con pesanti conseguenze per il traffico in tutta la zona. Contestano la chiusura decisa per tutti i negozi ad eccezione di quelli di generi di prima necessità. Un provvedimento adottato proprio alla luce dell’impennata di contagi da Covid. Sospese tutte le manifestazioni ed eventi pubblici, il mercato settimanale, tutte le attività sportive e dei centri anziani.

Dalla scorsa mezzanotte, insomma, saracinesche abbassate, otto giorni di stop che hanno suscitato la reazione degli operatori economici del territorio. Stasera la protesta è stata sospesa ma riprenderà domattina, annunciano i promotori. Per vigilare sull’attuazione dei divieti ad Arzano, il prefetto di Napoli, Marco Valentini, dopo aver sentito il questore, Alessandro Giuliano, ha disposto un impiego straordinario delle forze dell’ordine per assicurare il rispetto delle prescrizioni di cui alla citata ordinanza, anche eventualmente con l’ausilio dei militari dell’Esercito del contingente “Strade sicure”.

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