Una tragedia dell’indigenza quella avvenuta a Castel Volturno dove un’intera famiglia di immigrati nigeriani, composta da padre, madre e figlia piccola, è rimasta coinvolta nell’incendio della casa in cui vivevano, probabilmente causato da un corto circuito: l’uomo, di 38 anni, è morto mentre la moglie e la figlia sono riuscite a mettersi in salvo grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco provenienti dal vicino distaccamento di Mondragone. Il fatto è avvenuto ieri sera in via Machiavelli, cuore del “villaggio agricolo”, uno dei tanti complessi residenziali di Castel Volturno dove vivono in condizioni di miseria e mancanza di qualsiasi norma di sicurezza, immigrati soprattutto di origine africana. Si calcola che in tutta Castel Volturno, comune molto esteso del litorale casertano, attraversato in tutta la sua lunghezza, quasi 30 chilometri, dalla storica strada statale Domiziana, vivano oltre 20mila immigrati, perlopiù africani, di cui oltre 15mila irregolari e al di fuori di ogni tutela. Il 38enne nigeriano morto ieri sera era invece regolarmente presente in Italia, aveva un lavoro, ma viveva comunque, come tanti altri migranti, in una casa dove la mancanza di manutenzione minima ha, probabilmente, provocato l’inferno di fiamme e fumo.
Il rogo è divampato in pochi minuti, avvolgendo in particolare alcuni oggetti tenuti in una della stanze, usata probabilmente come deposito. Nel piccolo palazzo vivevano anche altri immigrati che hanno dato immediatamente l’allarme, allertando in particolare un mezzo della protezione civile comunale che stava perlustrando la zona; il rogo ha coinvolto l’ultimo piano dove viveva la famiglia nigeriana. Poco dopo sono così arrivati dal vicino comune di Mondragone i vigili del fuoco, che hanno agito con l’ausilio anche di un’autobotte proveniente dal distaccamento di Aversa. I pompieri sono riusciti a mettere in salvo due dei tre occupanti dell’appartamento in fiamme, madre e figlia, ma non il 38enne. Questi è rimasto dentro, forse per prendere qualche effetto personale, ma poi le fiamme sono diventate talmente alte che non è stato più possibile per i vigili del fuoco intervenire nell’abitazione, e così si è passati allo spegnimento del rogo.
Una volta entrati, dopo aver domato l’incendio, i vigili del fuoco e i poliziotti del Commissariato di Castel Volturno hanno trovato il corpo dell’uomo carbonizzato. E’ probabile che il 38enne sia prima svenuto per il fumo tossico inalato, e poi le fiamme lo abbiano avvolto. La tragedia – è emerso dai primi accertamenti dei vigili del fuoco – sarebbe avvenuta per cause accidentali, forse per un corto circuito all’interno di una presa elettrica, dovuto ad infiltrazioni d’acqua. La casa era vetusta ed è probabile anche che il forte vento si sia infiltrato nell’abitazione favorendo la veloce propagazione delle fiamme. Sono in corso verifiche da parte della Polizia sull’esistenza di un contratto di affitto.