Torre del Greco. L’inciucio Pd-Lega-Fratelli d’Italia sbarca in consiglio comunale. Dopo le polemiche e le accuse per il ribaltone messo a punto dal sindaco Giovanni Palomba per restare aggrappato alla poltrona, arriva la (prima) prova dei numeri per la nuova maggioranza di palazzo Baronale: una «verifica» introduttiva in attesa del piatto forte del bilancio 2021, atteso per metà marzo. L’appuntamento in aula è fissato per martedì alle 19, quando finalmente saranno scoperte ufficialmente le carte.
Se la strategia dell’ex senatore Nello Formisano era stata ufficializzata già durante la prima parte del mandato dello storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio – un «benevolo sostegno» atto per atto – e non ci sono dubbi sulla posizione degli ex leghisti Luigi Mele e Mario Buono, particolarmente attese sono le scelte della voltagabbana della minoranza Alessandra Tabernacolo: l’esponente di Fratelli d’Italia – indicata come sponsor del neo assessore alle politiche sociali Maria Pirozzi, avvocato di Torre Annunziata caro al consigliere regionale Mario Casillo – ha rassicurato i vertici del partito di Giorgia Meloni sulla propria opposizione a Giovanni Palomba & company, ma ora sarà chiamata a trasformare le parole in fatti.
E se su ordini del giorno e mozioni l’ex capo di gabinetto di Ciro Borriello potrà portare avanti il bluff – l’unico argomento di una certa rilevanza è la questione relativa allo stadio comunale Amerigo Liguori, riveduta e corretta dopo gli strafalcioni procedurali del capo dell’assise Gaetano Frulio – decisamente meno agevole, visti i risicati numeri della maggioranza, sarà votare «no» ai debiti fuori bilancio all’attenzione dell’assise.
Salvo defezioni all’interno della squadra degli ex dissidenti della maggioranza. Con due consiglieri comunali in isolamento fiduciario – l’ex sindaco Valerio Ciavolino e il soldato Luigi Caldarola, entrambi in attesa del via libera dell’Asl Napoli 3 Sud – la «tenuta» della federazione composta dalle liste civiche Il Cittadino Ora Svolta sarà decisiva per gli equilibri in aula. Non a caso le «avances» a Salvatore Gargiulo e a Simone Gramegna – l’ala meno agguerrita della federazione – si sono sprecate, ma la «sorpresa» potrebbe arrivare dal politico-ultrà Pasquale Brancaccio.
L’artefice della crisi con il suo «mezzo scemo» sibilato al sindaco Giovanni Palomba durante una riunione con gli alleati avrebbe già maturato il «pentimento». E una semplice assenza in aula sarebbe un primo passo verso il ritorno all’ovile. In attesa del bilancio di metà marzo.
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