Castellammare. Il grido d’allarme arriva da un’eccellenza dell’agricoltura campana. Il temporale e la grandinata di due notti fa hanno creato danni devastanti per le produzioni agricole. E a Castellammare Marianna D’Auria, titolare dell’azienda Pomodama, ha voluto esternare tutta la sua rabbia e la sua frustrazione per ciò che è accaduto.“È da ieri che sono in uno stato confusionale, purtroppo la grandinata avvenuta la notte del 25 agosto ci ha portato grandi danni al raccolto, più del 50% è andato perso” scrive Marianna in un post diventato virale. La famiglia della giovane imprenditrice stabiese, da oltre 200 anni è presente con le sue coltivazioni sulla collina di Quisisana alle falde del Monte Coppola. In quella zona Marianna fa ha deciso di ridare vita alla coltivazione dei pomodori di collina, creando dal nulla la sua azienda, PomoDama. Un modo per ricordare il papà Leopoldo e il nonno Carmine, da cui la giovane imprenditrice ha imparato lo spirito di sacrificio e le antiche tecniche di coltivazione biologica di questa varietà di pomodori. Tutto naturale, tutto senza alcuna aggiunta. E lei ha dovuto anche spiegare ciò che è successo in questi giorni: “Ad oggi si chiude a malincuore la nostra campagna, mai capitato in anni e anni di agricoltura anche ai tempi di mio nonno, di solito arriviamo a fine settembre. È stato inaspettato e come me altri agricoltori della zona sono in grossa difficoltà. Purtroppo non compriamo pomodori e mettiamo etichetta, l’azienda Dama non risolve così il suo problema ma facciamo un lavoro con tanto amore quanto tanto sacrificio e vedere i nostri sforzi, il nostro sudore andato perso per produrre qualcosa di unico è un colpo al cuore” il racconto sofferto di Marianna D’Auria. Che spiega anche lo stato d’animo con cui gli imprenditori del settore stanno vivendo queste ore: “Siamo riusciti ad arrivare a metà dell’opera attenendoci sempre alla nostra filosofia del poco ma di qualità e sicuramente non molleremo ma più che altro è un invito a riflettere su ciò che sta succedendo all’ambiente e cioè le stagioni di una volta stanno andando a scomparire a causa dell’inquinamento atmosferico provocato stesso dall’uomo. In questa triste storia ci vanno a perdere i piccoli agricoltori come me che preservano ancora territori e ci credono ancora” chiarisce Marianna. Che annuncia anche come reagirà a quello che sta avvenendo: “Credetemi preferisco lasciare i pomodori a terra ma non dare un prodotto di scarsa qualità. Sono vicina a tutti gli agricoltori dei Monti Lattari , ci rialzeremo più forti di prima. Ringrazio tutti i miei clienti, a chi crede in noi e a chi ci sosterrà anche in questo momento difficile” il senso del dolore nelle parole di Marianna. Per quest’anno, dunque, i 300 ettari di terrazzamenti che conservano ancora l’architettura di epoca borbonica non produrranno la quantità di pomodori e di altri frutti della terra degli scorsi anni. Utilizzati da chef stellati i pomodori Dama che dopo la raccolta a mano vengono lavati, selezionati, controllati e inscatolati senza nessuna correzione con acido citrico, danno appuntamento al prossimo anno.
CRONACA
27 agosto 2021
Bombe d’acqua, la rabbia degli imprenditori agricoli: «Il 50% dei raccolti è perso»