Castellammare. Ancora troppi punti oscuri. Zone d’ombra sulle quali la Procura di Torre Annunziata intende vedere chiaro. E per questa ragione ha aperto un’inchiesta sul rogo a bordo dell’imbarcazione ormeggiata al porto di Marina di Stabia nel quale ha perso la vita Giulia Maccaroni, l’hostess di 29 anni di San Vito Romano (Roma): le ipotesi di reato sono incendio colposo, sommersione colposa e omicidio colposo. Per ora il fascicolo è a carico di ignoti. Le domande alle quali cercano risposte gli inquirenti sono sostanzialmente due.
La prima è legata alle ragioni che hanno prodotto il rogo, avvistato da alcuni addetti alla sicurezza in servizio presso l’area portuale dove era ormeggiato il veliero Morgane attorno alle 3 di notte tra domenica e lunedì scorso.
Il secondo è invece relativo alla morte della giovane hostess: per ora la prima ipotesi è che sia rimasta uccisa a causa delle esalazioni prodotte dall’incendio, del quale si sarebbe resa conto in ritardo o addirittura non si sarebbe accorta perché dormiva. Due quesiti cui i magistrati potranno dare risposte più chiare dopo l’esito degli esami supplementari che verranno effettuati sull’imbarcazione e sul corpo della ragazza.
Per i primi, bisogna attendere che siano ultimate in primis le operazioni di recupero del veliero, parzialmente affondato proprio a causa dell’incendio. Operazioni che, se pur complesse, vanno avanti. Nel frattempo è attesa anche la fissazione del giorno in cui verrà effettuata l’autopsia sul corpo di Giulia Maccaroni. Nel frattempo gli inquirenti sarebbero già in possesso dei filmati estratti dalla videosorveglianza presente a Marina di Stabia: immagini che mostrerebbero non solo i momenti che hanno preceduto il rogo, causato da uno scoppio avvenuto nella parte centrale del veliero, ma anche tutto quello che ha riguardato l’attività visibile a bordo dell’imbarcazione, dal momento del suo attracco (avvenuto attorno alle 16 di domenica 30 agosto) fino appunto alle fiamme.
Proprio dalle immagini delle telecamere interne all’area portuale, sarebbe emerso come l’ultimo a vedere in vita Giulia Maccaroni sia stato l’armatore del veliero. L’uomo, del tutto estraneo a qualsiasi tipo di contestazione, sarebbe già stato ascoltato da chi porta avanti le indagini insieme ad altri testimoni per ora sentiti nella loro qualità di persone informate dei fatti.