Convalidato il sequestro eseguito all’interno del Maya Beach. Lo stabilimento balneare e turistico di Massa Lubrense, l’ex Conca Azzurra, è al centro di un’inchiesta della Procura di Torre Annunziata che contesta ipotesi di abusivismo edilizio, disastro ambientale e deturpamento di bellezze naturali. Lo scorso agosto, al termine di un sopralluogo, furono apposti i sigilli ad alcune opere realizzate nella location. Nel dettaglio, secondo magistrati e guardia costiera, sono ritenuti abusivi i lavori che hanno portato alla pavimentazione anche con malta cementizia di una zona della location adibita a doccia, a una platea sempre in cemento di 76 metri quadrati presso la scogliera con apposizione di sdraio, ombrelloni e lettini, un’altra platea in calcestruzzo di 129 metri quadrati posta a nord dello stabilimento e un ultimo intervento con platea-invaso contenente sabbia di circa 578 metri quadrati, posta al centro della struttura. Il tutto, come rilevato da pm e investigatori, in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale. Il sequestro, secondo il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata Emma Aufieri, è stato operato correttamente e dunque c’è stata la convalida. Sono indagati Maria Grazia Martino, legale rappresentante della Sea Club srl, e suo figlio, Francesco Giglio, gestore di fatto della struttura. L’inchiesta è affidata alla guardia costiera di Massa Lubrense col coordinamento del comandante Paolo Castaldo. Come già accaduto nell’ambito di altre indagini, la Capitaneria potrebbe avvalersi degli esperti dell’Anton Dohrn per quantificare il danno arrecato a un tratto di costa di alto pregio naturalistico.
CRONACA
17 settembre 2021
Massa Lubrense. Abusi edilizi al Maya Beach, convalidato il sequestro