Torre del Greco. Furono i primi, a dicembre del 2018, a lanciare l’allarme-conti sulla Nu. Perché bastò un primo sguardo al piano industriale dei rifiuti promosso dall’amministrazione comunale targata Giovanni Palomba per rilevare tutta una serie di «anomalie» destinate a pesare sulle tasche dei contribuenti. Ora, all’indomani della bozza di transazione con la ditta Buttol approvata in giunta, gli esponenti del M5S a palazzo Baronale invitano a chiare lettere lo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio e la sua «variegata» maggioranza «a fare valigie e valigette e a passare la mano a una nuova guida della città».
D’altronde, stavolta, i numeri non lasciano spazio a interpretazioni: il Comune contava di incassare un milione e 170.000 euro e spiccioli come proventi della raccolta differenziata, ma – come messo nero su bianco dai legali della ditta Buttol – i ricavi si sono attestati sull’irrisoria cifra di 175.000 euro. «Leggere di precarietà nella tenuta economica del piano industriale dei rifiuti ci fa rabbia – sottolineano Vincenzo Salerno e Santa Borriello – perché avevamo abbondantemente anticipato il problema e richiesto in varie occasioni di porre dei correttivi. Ma l’attuale amministrazione comunale è tanto miope quanto sorda. Già a dicembre 2018 evidenziammo come ci fosse una evidente sottostima dei costi e una sopravvalutazione dei ricavi e come l’obiettivo del 65% di differenziata fosse irrealizzabile per una varietà di motivi».
Ma la maggioranza tirò dritto per la propria strada, approvando il documento in consiglio comunale: «Evidentemente prevalse la volontà di mitigare gli aumenti fisiologici del costi Nu, rinviando il problema – attaccano i pentastellati del Comune -. Stupisce, invece, come tali valutazioni non siano state fatte dalla ditta Buttol, già operativa sul campo dopo avere vinto precedentemente la mini-gara per la gestione dell’emergenza successiva alla rescissione del contratto con il consorzio Gema».
La bozza di transazione evidenzia un deficit di circa un milione rispetto alle previsioni sui ricavi relativi alla frazione multimateriale. «Tale circostanza viene descritta come un’opportunità per l’ente comunale, ipotesi incoerente con il continuo rimandare il discorso sul centro di raccolta a viale Sardegna – proseguono i due esponenti dell’opposizione – Quest’argomento ora deve essere trattato al prossimo consiglio comunale e il sindaco dovrebbe porre la fiducia per dimostrare coesione su una questione così cruciale e sentita in città. Il tentativo di rimediare con ritocchi sostanziali a quanto era stato oggetto di gara potrebbe, a nostro avviso, provocare pericolose circostanze di violazione di legge».
E avrebbero inevitabili conseguenze – a dispetto delle nuove ottimistiche «previsioni» degli esperti in materia ambientale del Comune – sulle tariffe Nu e sulle tasche dei cittadini. «Questa maggioranza deve prendere atto del fallimento e passare la mano a una nuova guida, attenta e libera da sospetti e retropensieri – concludono i due esponenti del M5S -. Queste garanzie non possono essere date da chi ha vinto le elezioni macchiate dall’onta del voto di scambio».
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